Di fronte al Palais Brongniart, ex Borsa di Parigi, è visibile l'insegna “Place de la Bourse”.
Martedì i mercati azionari europei hanno chiuso in rialzo, con gli investitori che si posizionano in vista dell'esito di un'elezione presidenziale americana particolarmente incerta, in un contesto di resistenza nell'economia degli Stati Uniti agli aumenti dei tassi da parte della Federal Reserve.
A Parigi, il CAC 40 è salito dello 0,48% a 7.407,15 punti, mentre il Dax tedesco è salito dello 0,55% e il Footsie britannico è sceso dello 0,14%.
L'indice EuroStoxx 50 ha chiuso la sessione con un rialzo dello 0,39%, mentre l'indice FTSEurofirst 300 ha registrato un guadagno dello 0,05% e lo Stoxx 600 ha guadagnato lo 0,04%.
Gli americani che non hanno votato in anticipo si recheranno alle urne martedì per scegliere tra l’ex presidente repubblicano Donald Trump e la vicepresidente democratica uscente Kamala Harris.
Il vincitore potrebbe essere annunciato già il 6 novembre, ma se i risultati dovessero rivelarsi così vicini come sembrano prevedere i sondaggi, potrebbero volerci diversi giorni per decidere tra i due candidati.
Le intenzioni di voto sono così incerte, la società americana così polarizzata, che gli osservatori sono preoccupati anche per la violenza in caso di vittoria dell'uno o dell'altro candidato.
Anche gli investitori pendono dall’esito del voto.
I mercati delle opzioni suggeriscono un possibile movimento del 2,1% per l'S&P 500 il 6 novembre, secondo i calcoli di Goldman Sachs, rispetto allo 0,9% in media giornaliera negli ultimi tre mesi.
Si prevede che anche le azioni cinesi e il dollaro (in particolare rispetto al peso messicano) vedranno un picco di volatilità, aggiunge la banca.
Le implicazioni delle elezioni sull’economia americana, sugli equilibri geopolitici o sull’attività globale, tuttavia, sono tali che tutti gli asset globali potrebbero essere influenzati dal risultato.
Anche l’indicatore ISM dell’attività dei servizi negli Stati Uniti ha sorpreso al rialzo, suggerendo in particolare che la pressione sui prezzi degli input è rimasta significativa, così come la pressione sull’occupazione.
In un contesto incerto e pochi giorni prima della prossima decisione della Fed di giovedì, l'indicatore ha riacceso i timori di un surriscaldamento dell'economia americana, che costringerebbe la banca centrale a rallentare il ritmo dei tagli dei tassi.
Su entrambe le sponde dell'Atlantico, anche martedì i risultati trimestrali hanno animato le discussioni.
VALORI
Bouygues ha riportato martedì un risultato operativo corrente più forte del previsto per i primi nove mesi dell'anno e ha confermato le sue prospettive annuali, che hanno spinto il gruppo in rialzo del 3,1%.
Il produttore tedesco di macchinari e componenti per auto Schaeffler ha annunciato martedì l'intenzione di tagliare 4.700 posti di lavoro in Europa, dopo che l'utile operativo del terzo trimestre è sceso di quasi il 50%, scendendo del 7,2%.
Asos crolla del 7,1% dopo aver modificato le sue previsioni per il 2025.
Martedì Adecco ha registrato un calo dei ricavi del 4% durante il terzo trimestre ed è crollato del 6,3%.
Vestas, il più grande produttore mondiale di turbine eoliche, martedì ha pubblicato un utile operativo del terzo trimestre inferiore alle aspettative e in calo del 12,2%.
Martedì Schroders ha registrato deflussi di capitali per 2,3 miliardi di sterline per il trimestre terminato alla fine di settembre, in calo del 13,5%.
Il produttore belga di prodotti chimici Syensqo ha annunciato martedì l’intenzione di tagliare circa il 2% della sua forza lavoro globale per sostenere la crescita a lungo termine ed è salito del 7,4%.
UNA WALL STREET
Wall Street è in forte rialzo a metà sessione e si prepara a un periodo di volatilità potenzialmente più elevata dopo le elezioni americane.
Alla chiusura in Europa, le contrattazioni della Borsa di New York hanno indicato un rialzo dello 0,75% per il Dow Jones, contro l'1% per lo Standard & Poor's 500, e l'1,14% per il Nasdaq Composite.
CAMBIAMENTI
Gli investitori ritengono meno probabile una vittoria di Donald Trump, che metterebbe sotto pressione il dollaro, che verrebbe sostenuto dal programma economico del candidato repubblicano.
Il dollaro è caduto dello 0,33% rispetto al paniere di valute di riferimento, l'euro è salito dello 0,36% a 1,0916 dollari e la sterlina si è rafforzata dello 0,39% a 1,3007 dollari.
VALUTARE
L’indicatore di attività ISM per il settore dei servizi sta spingendo al rialzo i rendimenti dei decennali statunitensi poiché gli investitori temono che le continue pressioni elevate sui prezzi spingeranno la Federal Reserve a mantenere i tassi elevati.
Alla chiusura in Europa, il rendimento del titolo del Tesoro decennale è aumentato di 5,5 punti base al 4,3636%, mentre il rendimento del titolo a due anni è aumentato di 5,4 punti base al 4,2304%.
Il rendimento del decennale tedesco è salito di 4,1 pb al 2,432%, quello del tasso a due anni ha guadagnato 4,2 pb al 2,333%.
OLIO
Il barile aumenta nonostante l'incertezza che circonda le elezioni americane, mentre l'OPEC ha deciso lunedì di rinviare gli aumenti di produzione previsti per dicembre.
Il Brent è salito dell'1,29% a 76,05 dollari al barile, il greggio leggero americano (West Texas Intermediate, WTI) è salito dell'1,44% a 72,5 dollari.
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(Scritto da Corentin Chappron, a cura di Sophie Louet)