a Washington questi senzatetto americani osservano con rassegnazione la campagna presidenziale

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A pochi passi dalla Casa Bianca, verso la quale tutti gli occhi sono puntati in vista delle elezioni presidenziali, franceinfo ha incontrato i cittadini beneficiari di una mensa per i poveri per i quali la politica è al secondo posto.

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Pubblicato il 05/11/2024 11:05

Aggiornato il 05/11/2024 11:32

Tempo di lettura: 2 minuti

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Da cinque anni un'associazione distribuisce la mensa dei poveri a poche centinaia di metri dalla Casa Bianca a Washington. (AGATHE MAHUET / FRANCEINFO / RADIO FRANCIA)

Nelle prossime ore si prevede che oltre 240 milioni di americani voteranno per scegliere il successore di Joe Biden, anche se un terzo degli elettori ha già potuto fare la propria scelta, per posta o tramite voto anticipato. Un’elezione che sembra imprevedibile. I sondaggi, in questa fase, non possono decidere tra Kamala Harris e Donald Trump.

Ma cosa cambierà il risultato per i cittadini americani più precari? A Washington, capitale federale degli Stati Uniti, lo ha chiesto ad alcuni di loro franceinfo, durante una mensa distribuita a due strade dalla Casa Bianca.

Un curry di ceci e patate, con riso profumato. Dequan ne ha appena mangiato un piatto intero in questo bel parco di Washington, nonostante il freddo della mattinata. Questo nativo della capitale americana ora vive in una tenda e non sa se decidere tra Trump o Harris: “Non so davvero chi preferisco… penso che l’uno o l’altro sia un po’ la stessa cosa. Il mio obiettivo, in questo momento, è più uscire dalla strada che votare”.scivola.

Come lui, in questo parco, un centinaio di senzatetto fanno la fila per consumare un pasto caldo, distribuito ogni settimana ormai da cinque anni da questa associazione musulmana. Il simbolo salta all'occhio a Sayed, uno dei volontari, che si trova a soli 400 metri dal famoso Studio Ovale: “Gli Stati Uniti sono una grande potenza, eh? Un Paese molto ricco. Ed ecco qua: eppure, a pochi passi dalla Casa Bianca, troviamo tutta questa gente che ha fame e dorme fuori.”

“Penso che queste elezioni segnino un punto di svolta nella storia americana”dice Nerba che vive per strada da quattro anni. Con orgoglio assicura: “Ho già votato nei primi dieci minuti dopo l’apertura della votazione anticipata!” Questo fervente cittadino crede che solo Kamala Harris e il campo democratico possano cambiare le cose, ma non è questa l’opinione di tutti qui.

Kelly è avvolta in una grande coperta, seduta su una panchina: “Non voterò per…CCome si chiama quella donna… Melana? Oh, Kamala…”

“Non voterò per lei. Perché è una donna! E penso che il mondo dovrebbe essere guidato da un uomo sostenuto da una donna forte. Come Obama e Michelle!”

Richiesta di Kelly: “Non mi piace Trump, ma è già stato in questa posizione, ha esperienza… Ha già dovuto parlare con la Russia. Cosa dirà ai russi? O alla Cina? Martedì, lei “pregherò per il mondo”. E se decide di votare, dice, “sarà per Trump”.

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