Giornalista
3 novembre 2024 (modifica alle 22:54) – MILANO
È bastato un pizzico di rosa per far correre di nuovo il Toro. Il colore della maglia da portiere del figlio di Stankovic. Lautaro Martinez torna a segnare a San Siro in campionato dopo più di 8 mesi, stende il Venezia con un’incornata e spinge l’Inter a -1 dal Napoli. Domenica, sempre al Meazza, Conte dovrà difendere il primato. L’1-0 dei nerazzurri è figlio di almeno un paio di grazie. Il primo a Sommer, decisivo in due occasioni, e il secondo a Dimarco, lo sfornacross della Serie A. Suo l’assist per la testa di Lautaro. Il Venezia, invece, dice arrivederci a testa alta dopo aver spaventato i nerazzurri. Se il gol all’ultimo minuto di Sverko fosse stato convalidato, Inzaghi avrebbe rivisto Halloween con tre giorni di ritardo.
zia fortuna
—
Un mattoncino dopo l’altro. L’Inter scende in campo come se dovesse completare un Lego da duemila pezzi, quasi tutti piccolissimi, quindi si siede, abbassa la testa e si mette a costruire come sa fare. I quinti alti, il solito Bastoni a metà campo, i cross di Dimarco, Zielinski in regia. Il Venezia, reduce da quattro punti in due partite, si arrocca con astuzia davanti a Filip Stankovic e cerca la puntura in contropiede. Ma le occasioni migliori sono dell’Inter: un paio di guizzi di Lautaro finiti a lato, un’incertezza di Barella dentro l’area alla mezz’ora – l’azzurro cincischia sul pallone e serve Thuram invece di calciare -, un destro di Marcus sull’esterno della rete e una bella parata del figlio di Stankovic su Mkhitaryan.
bella estate
—
Ma lo spartito è stranoto. Al 40’ il Venezia trattiene il respiro e soffia forte vicino ai mattoncini messi in fila dall’Inter. A tenerli in piedi è Sommer, bravo a respingere con la manona un destro ravvicinato di Orisanio (bella la discesa di Izdes a sinistra). Il figlio di Interello, arrivato a Milano a 13 anni e forgiato dalle giovanili nerazzurre, resta incredulo di fronte al numero uno svizzero. Il bello è che nella ripresa si ripete. Il Venezia, ringalluzzito dall’ingresso di Busio e Sverko, si carica col passare dei minuti. E al 53’ Sommer salva i nerazzurri sul sinistro a botta sicura di Pohjanpalo, imbeccato da Haps dalla corsia mancina. La fascia su cui Di Fra ha costruito il suo gioco. Il tutto dopo il gol annullato a Mkhitaryan per un fuorigioco millimetrico di Dimarco (50’). L’armeno ci riprova poco dopo, ma spara altissimo da due passi.
Sei cliente diretto DAZN? Per te Gazzetta Digital Edition senza costi aggiuntivi.
sverko brivido finale
—
Alla fine, ci pensa il Toro. L’Inter martella l’ostica difesa del Venezia per gran parte della gara trovando la crepa dopo poco più di un’ora. Al 65’ Dimarco sforna il solito cross dalla sinistra e trova la testa di Lautaro Martinez. L’argentino infila Stankovic e torna a segnare a San Siro in campionato dopo 249 giorni. L’ultimo gol in A davanti ai suoi tifosi l’aveva siglato il 28 febbraio 2024 contro l’Atalanta. A questo punto l’Inter imposta la modalità gestione. Thuram, solo davanti a Stankovic, si mangia un gol fatto, mentre Inzaghi regala minuti a Calhanoglu, Taremi, Darmian e Bisseck (Bastoni out per crampi). Vittoria fondamentale in vista di Inter-Napoli di domenica prossima, con un brivido finale. Il gol annullato di Sverko all’ultimo minuto per un tocco di braccio del difensore. Il croato salta sopra Bisseck su cross di Haps e infila la palla in porta con una carambola, ma Ferrieri Caputi annulla dopo il check del Var. Il Venezia saluta San Siro con la nomea di combattente e con un portierino niente male. Filip Stankovic, il figlio di Dejan in prestito dai nerazzurri, da bambino festeggiava i trofei dell’Inter sul prato di San Siro. Stasera ha sfornato almeno due parate niente male. Papà sarà fiero di lui.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
