Cronico
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Percepite come una soluzione alla disuguaglianza delle nostre società patriarcali, le relazioni amichevoli sembrano oggi provvidenziali. Ma l'amicizia pura e vera, no grazie, vogliamo che sia costruita solo sul piacere.
Il fatto sicuramente non ti è sfuggito: l'amicizia è di moda (1). Ci interroghiamo sull'amicizia, scriviamo sull'amicizia, lodiamo l'amicizia. Alternativa all’amore, alla coppia e alla vita familiare, si presenta come la soluzione alle nostre società eteronormative e patriarcali: nell’amicizia, nessun padre di famiglia, nessuna gerarchia, nessuna disuguaglianza.
Va detto che l’amore è così controllato che abbiamo ragione nel cercare di promuovere un altro tipo di rapporto con gli altri, un tipo di rapporto che, finalmente, sia basato sull’uguaglianza, sulla condivisione, sul riconoscimento, e non sull’interesse economico, sugli stereotipi, frustrazione, violenza peggiore.
Amici aveva lanciato l'idea, ahimè, finirono per andare a letto tutti insieme… due, ovviamente, e non una sola, come se “accoppiamento” fosse necessariamente letterale, come se fosse l'unico esito e forma possibile di ogni relazione intima.
Lo sono anch'io: ho abbandonato l'amicizia una volta instaurata una relazione duratura e, peggio ancora, una volta diventata mamma, sacrificando, senza scrupoli o Fomo (2) drink in terrazza alle serate sul divano davanti a un baby monitor. Sacrificare le amicizie di lunga data, ma sacrificare anche i rapporti più sciolti, quelle che potremmo chiamare “amicizie morbide”: quelle persone che incontriamo alle feste, quei colleghi con cui frequentiamo gli straordinari, quegli amici di amici che incontriamo solo ai compleanni di amici in comune, questi conoscenti, con i quali condividiamo a