NARRATIVA – Sanofi ha confermato l’intenzione di cedere il controllo della sua controllata che produce medicinali senza prescrizione, valutata 16 miliardi di euro. Uno sguardo ai dieci giorni che hanno agitato la classe politica e gli ambienti politici.
« Dolore e febbre. » Lo striscione rosso che attraversa le scatole gialle di Doliprane fa questa promessa. Il farmaco, leader francese nelle compresse a base di paracetamolo, è in grado di ridurre il dolore e abbassare la febbre. Eppure, questa bandiera rossa e queste scatole gialle hanno fatto vedere di tutti i colori al proprietario di Doliprane, a Sanofi e al governo.
L’annuncio da parte del colosso farmaceutico francese, all’alba di venerdì 11 ottobre, del suo progetto di cedere il controllo di Opella, la sua filiale dedicata ai farmaci senza prescrizione, al fondo di investimento CD & R ha scatenato molto più di un forte scoppio di febbre. Lo spettro di vedere il farmaco più venduto in Francia passare sotto il controllo americano ha infiammato come mai prima d’ora la classe politica e parte degli ambienti economici francesi.
Leggi anche
“Big Business” n°145: Il Doliprane, ovvero il grande dilemma tra sovranità e attrattiva
Lettera aperta dei parlamentari, tweet quasi offensivi, incontri segreti a Matignon, controffensiva per proporre un’offerta…
Questo articolo è riservato agli abbonati. Ti resta il 93% da scoprire.
Vuoi leggere di più?
Sblocca immediatamente tutti gli oggetti. Nessun impegno.
Già iscritto? Login