Col senno di poi, potremmo descrivere questo viaggio come un momento chiave della campagna? Domenica il candidato repubblicano si è recato in un ristorante McDonald’s in Pennsylvania per fare delle patatine fritte, per prendere in giro la rivale Kamala Harris, che accusa di aver mentito riguardo a un lavoro estivo. Dal 2019, quando fece campagna per Joe Biden, la vicepresidente americana ha regolarmente raccontato di come, nel 1983, avesse un lavoro estivo in un McDonald’s in California per guadagnare un po’ di soldi. Una realtà che parla a milioni di americani, sia che ci guadagnano da vivere sia che finanziano parte dei propri studi vendendo hamburger e nuggets. Ricordando questo fatto d’armi, il candidato democratico gioca anche il ruolo opposto, incarnando la “classe media” laboriosa, a differenza di Trump che ha ereditato dal padre promotore le centinaia di milioni che gli hanno permesso di costruire la sua fortuna.
In un ristorante chiuso per l’occasione – senza dubbio per motivi di sicurezza – a Feasterville-Trevose, vicino a Filadelfia, domenica, Trump ha maneggiato le patatine prima di dare le ordinazioni a clienti del drive-in accuratamente selezionati. “È Trump a comandare”, ha detto loro. Prima di concludere con “Adesso ho lavorato 15 minuti in più di Kamala, lei non ha mai lavorato qui”.
VideoDonald Trump fa il cameriere al McDonald’s per prendere in giro Kamala Harris
Un miliardo di dollari. È questa la somma record che Kamala Harris e le sue truppe sono riuscite a raccogliere tra la sua entrata in corsa nel mese di luglio e il 30 settembre, secondo i dati ufficiali trasmessi domenica sera alla Commissione elettorale federale. Solo per il mese di settembre il comitato democratico ha raccolto 359 milioni di dollari, mentre il comitato repubblicano ne ha ottenuti 160. Il che permette alla candidata e al suo vice Tim Walz, governatore del Minnesota, di spendere molto: 270 milioni a settembre, di cui 222 per produrre schermi pubblicitari e acquistare spazi di trasmissione.
