I dati della Banca Centrale (BC) indicano che nel 2024 sono aumentati i casi di fuga di dati relativi alle chiavi PIX.
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Il Brasile ha quasi 170 milioni di utenti registrati nel sistema, comprese persone fisiche e giuridiche.
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Dal suo lancio nel 2020 sono state effettuate più di 176 milioni di transazioni con PIX. Questo numero è salito esponenzialmente fino a raggiungere i 41 miliardi nel 2023.
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Nonostante la praticità del sistema, è necessario prendere delle precauzioni. Tra gennaio e settembre 2024 sono state registrate circa 126mila fughe di dati personali legate alle chiavi PIX, il 44% in più rispetto all’intero anno 2023.
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Secondo il presidente dell’Istituto nazionale per la protezione dei dati, Rafael Reis, la maggior parte delle fughe di notizie si verificano nei collegamenti tra le banche e nei metodi di pagamento con la Banca Centrale.
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“Spesso questo punto a metà strada può essere dovuto a una falla di sicurezza o di crittografia oppure a un attacco contro l’istituto finanziario”, ha spiegato l’esperto.
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Informazioni come CPF, e-mail, telefono cellulare, nome, conto e filiale bancaria sono classificati come dati personali dalla Legge generale sulla protezione dei dati (LGPD), ovvero possono essere resi disponibili solo con il consenso del titolare.
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La Banca Centrale del Brasile ha dichiarato che, quando necessario, verranno adottate nuove misure per rafforzare la protezione degli utenti.
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Per aumentare ulteriormente la protezione, si consiglia di utilizzare la chiave casuale, una combinazione automatica di lettere e numeri generata dall’applicazione bancaria, eliminando la necessità di condividere dati personali.
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Sebbene esistano alcuni casi di fuga di dati, essi corrispondono a meno dell’1% degli oltre 800 milioni di chiavi registrate, il che mantiene PIX come metodo di pagamento considerato sicuro.
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Questo lunedì (14/10), la BC ha informato che il sistema subirà alcune modifiche a partire dal 1° novembre, con l’obiettivo di combattere le frodi.
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Uno dei cambiamenti più importanti sarà l’imposizione di un limite di R$200 per transazione per i dispositivi che non sono stati precedentemente registrati dai clienti bancari.
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In questi casi, l’importo massimo trasferibile giornalmente sarà di 1.000 R$.
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Questa regola si applicherà esclusivamente ai dispositivi che non sono mai stati utilizzati dall’utente in questione per effettuare transazioni tramite Pix.
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L’intenzione è quella di rendere difficile ai criminali l’accesso alle informazioni personali dei clienti, come login e password.
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Da novembre in poi gli istituti finanziari saranno tenuti ad adottare soluzioni per chi vorrà registrare, cancellare, modificare, trasferire e rivendicare la proprietà delle chiavi Pix.
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Inoltre, le banche devono implementare un canale elettronico facilmente accessibile, in cui i clienti possano consultare informazioni sulle precauzioni da adottare per evitare frodi.
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Anche questo lunedì (14/10), i clienti di molte delle più grandi banche del paese hanno affermato di aver dovuto affrontare l’instabilità del sistema PIX.
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Secondo la BC il guasto sarebbe stato causato da problemi tecnici nel sistema dei pagamenti istantanei. La situazione si è normalizzata in mattinata.
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