“L’Amour ouf” di Gilles Lellouche: “Il mio margine creativo è la sincerità”, confida Adèle Exarchopoulos

“L’Amour ouf” di Gilles Lellouche: “Il mio margine creativo è la sincerità”, confida Adèle Exarchopoulos
“L’Amour ouf” di Gilles Lellouche: “Il mio margine creativo è la sincerità”, confida Adèle Exarchopoulos
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In “L’Amour ouf”, film non amato del Festival di Cannes, Adèle Exarchopolous interpreta Jackie, una giovane donna innamorata di Clotario (François Civil). Questo adattamento dell’omonimo romanzo di Neville Thompson, che traspone la violenta storia d’amore di lunga data dei quartieri poveri di Dublino nell’industrioso Nord, non manca di ambizione. Dopo “Le Grand Bain”, il suo film benessere subacqueo, Gilles Lellouche ha pensato in grande, in un’opera che oscilla tra Scorsese, per i gangster e la galleria di personaggi, e “Top Gun” per i tramonti un po’ kitsch. La Jackie adolescente degli anni ’80 è interpretata dall’incandescente Mallory Wanecque, scoperta in “Les Pires”, quella della fine degli anni ’90 assume le sembianze dell’imponente Adèle Exarchopoulos.

Il cineasta scandisce la storia con la colonna sonora di queste epoche con The Cure, Billy Idol, ma anche NTM o, più sorprendentemente, Serge Lama e Gilbert Bécaud, interpretati da La Brosse (Benoît Poelvoorde), capobanda disonesto. Ma oltre l’amore si insinuano, a pezzi, questioni sociali e politiche come la deindustrializzazione, la mascolinità tossica e la violenza sessuale contro le donne. Spinta alla ribalta dal suo primo ruolo importante in “La Vie d’Adèle” di Abdellatif Kechiche e vincitrice di una Palma d’Oro, non esita, come in “L’Amour ouf”, a partecipare a film corali come “Mandibole”, “Vedrò sempre le vostre facce” o “BAC Nord”. A volte divertente o confusa, solare o malinconica, assume il personaggio di una donna senza madre che mantiene uno stretto rapporto con suo padre, interpretato da Alain Chabat. Incontro con l’affascinante Adèle Exarchopoulos.

Cosa dice il tuo personaggio riguardo alle relazioni uomo-donna?

Dice che possiamo amarci provenendo da contesti diversi, amarci senza necessariamente avere le parole ma anche che amarsi non basta per rendere felici. La scena che meglio descrive l’amore si svolge in un supermercato dove Clotario mette a tacere la violenza dentro di lui, non solo per compiacere Jackie, ma perché ha compreso la sua inutilità.

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