Tensioni intorno all’UNIFIL: Israele ne chiede il ritiro, la Francia insiste sul suo mantenimento

Tensioni intorno all’UNIFIL: Israele ne chiede il ritiro, la Francia insiste sul suo mantenimento
Tensioni intorno all’UNIFIL: Israele ne chiede il ritiro, la Francia insiste sul suo mantenimento
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In un contesto di crescenti tensioni lungo la Linea Blu che separa il Libano da Israele, sono scoppiate polemiche sul ruolo e sulla presenza della Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL). Mentre Israele chiede il ritiro delle forze di pace dalle zone di combattimento, la Francia riafferma l’importanza della loro missione. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto categoricamente le accuse secondo cui le truppe israeliane avrebbero deliberatamente preso di mira le forze di pace dell’UNIFIL, definendole “completamente false”. Tuttavia, di fronte all’intensificarsi dei combattimenti tra l’esercito israeliano e Hezbollah, Netanyahu ha esortato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres a “proteggere immediatamente le forze di pace”.

Nel giro di due giorni, cinque caschi blu sono stati feriti dal fuoco israeliano e altri 15 hanno dovuto essere curati per asfissia a causa del fumo provocato dal fuoco israeliano vicino a una delle loro postazioni.

In diretto contrasto con la posizione israeliana, il ministro francese delle Forze Armate, Sébastien Lecornu, ha difeso fermamente il mantenimento dell’UNIFIL. Su 5 ha dichiarato: “Il giorno in cui taceranno le armi, ci sarà sempre questa Linea Blu, ci sarà la risoluzione 1701 o una nuova risoluzione, ci sarà sempre un settore di cui dovremo assumerci la responsabilità. neutralizzazione”. Lecornu ha sottolineato che la missione UNIFIL “è destinata a restare”, insistendo sul fatto che solo le Nazioni Unite hanno l’autorità di ritirare queste forze. Questa posizione francese è condivisa da altri paesi europei che contribuiscono all’UNIFIL. Anche il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha affermato che “non ci sarà alcun ritiro dell’UNIFIL”. Mercoledì è previsto un incontro in videoconferenza dei Paesi europei contributori (Italia, Francia, Spagna e Irlanda) per armonizzare le rispettive posizioni.

L’UNIFIL, che conta circa 10.000 peacekeeper, svolge un ruolo nel mantenimento della stabilità lungo il confine israelo-libanese. I maggiori contingenti provengono da Indonesia, India, Ghana, Italia e Nepal, con contributi significativi da Malesia, Spagna, Irlanda e Francia.

Questo disaccordo tra Israele e i suoi alleati europei sul futuro dell’UNIFIL evidenzia la complessità della situazione geopolitica nella regione. Mentre Israele cerca di proteggere i suoi interessi di sicurezza immediati, i paesi europei sottolineano l’importanza di una presenza internazionale continua per mantenere la stabilità a lungo termine. Questa divergenza di opinioni potrebbe avere implicazioni significative per il futuro della missione delle Nazioni Unite e, più in generale, per le dinamiche della sicurezza in Medio Oriente.

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