Secondo il ministro delle Forze armate la difesa non sarà toccata dalle misure di austerità di bilancio

Secondo il ministro delle Forze armate la difesa non sarà toccata dalle misure di austerità di bilancio
Secondo il ministro delle Forze armate la difesa non sarà toccata dalle misure di austerità di bilancio
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La difesa non sarà toccata dal piano di austerità che presenterà giovedì il primo ministro conservatore francese Michel Barnier, ha assicurato Sébastien Lecornu.

Nessuna preoccupazione per la difesa. Secondo il Ministro delle Forze Armate, questo bilancio non sarà toccato dal piano di austerità che presenterà giovedì il primo ministro conservatore francese Michel Barnier.

“Michel Barnier ha annunciato l’applicazione della legge sulla programmazione militare”, con un budget crescente fissato per il 2025 a 50,5 miliardi di euro, ha dichiarato il ministro alla radio pubblica France Inter.

Il bilancio del Ministero delle Forze Armate, che era di 32 miliardi di euro nel 2017, quando Emmanuel Macron salì al potere, dovrebbe aumentare a 69 miliardi nel 2030, grazie a due successive leggi di programmazione militare che prevedono un aumento dei crediti per la difesa, in un contesto della guerra in Ucraina. Per il periodo 2024-2030 la LPM ha previsto un budget complessivo di 413 miliardi di euro.

“Niente di troppo”

“Non c’è nulla in eccesso, ma in realtà il ministero deve essere esemplare”, ha affermato Sébastien Lecornu, per il quale “l’accettabilità politica e sociale di questo aumento dei crediti militari” è quella di “mantenere una sana pressione” affinché i soldi siano “. ben spesi”.

“Ciò significa che il Ministero deve stare attento a non generare duplicati, a guardare da vicino le strutture marginali dei produttori”, ha avvertito.

Il nuovo primo ministro conservatore francese Michel Barnier presenta giovedì il suo progetto di bilancio per il 2025, sotto forte pressione per trovare risparmi a fronte di un debito “colossale”, a suo dire, che preoccupa Bruxelles, ma senza avere la maggioranza in Parlamento.

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Il governo si è posto l’obiettivo di ridurre il deficit di 60 miliardi di euro per evitare che superi il 6% del PIL (prodotto interno lordo), una deriva che ha fatto sì che la Francia fosse sottoposta ad una procedura dell’Unione Europea per deficit eccessivo. La Francia ha visto il suo debito salire al 112% del PIL a giugno, il livello di debito più alto nell’Unione Europea, davanti a Grecia e Italia. Il suo tasso debitore a dieci anni ha superato a fine settembre quello della Spagna sul mercato del debito, il primo in quasi 18 anni.

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