“Steve Jobs”, opera che sarà presentata nella mostra allestita al Casinò Sassone.Chiave di volta
Giovedì verrà inaugurata a Sassonia (VS) una grande mostra che metterà in primo piano le opere di Banksy.
Giovedì a Saxon aprirà i battenti una mostra permanente dedicata allo street artist britannico Banksy. Qui vengono presentate più di 140 copie di opere.
Queste opere ricostruite, così come altre opere, sono state installate nel Casinò Sassone, hanno riferito martedì gli organizzatori. La mostra immersiva intitolata “The World of Banksy” esiste già in forme simili a Parigi, Bruxelles, Barcellona, Cracovia e New York. L’artista non è coinvolto nella sua creazione.
“Saxon è la seconda più grande dopo New York. La maggior parte delle opere dell’artista sono scomparse. Rimangono solo le foto. In ‘The World of Banksy’ li ricostruisco con grande fedeltà, ricollocandoli nel loro contesto di creazione. In questo modo riusciamo a capire in quali situazioni di crisi si sono create”
Hazis Vardar, dietro lo sviluppo di questa mostra in tutto il mondo.
“Riflettore”
La mostra si terrà al Casinò Sassone, perché quest’estate il fratello di Hazis Vardar, il direttore Alil Vardar, ha rilevato il sito e vuole trasformarlo in un centro culturale. “Questa scelta va contro ogni logica”, riconosce Hazis Vardar, che tuttavia vede in essa “la possibilità di puntare i riflettori sulla regione e un investimento a lungo termine”. Crede inoltre che il casinò “si presti molto bene al progetto”.
Interrogato sulla questione dei diritti, l’organizzatore osserva che la mostra non è stata formalmente autorizzata dall’artista, ma non è stata nemmeno vietata. Il curatore della mostra ricorda che lo stesso Banksy incoraggiava le copie delle sue opere per scopi “di intrattenimento, ricerca accademica o attivismo. Se l’artista è d’accordo e io sono d’accordo, non vedo quale sia il problema”, sottolinea.
Identità sconosciuta
Le mostre dedicate a Banksy si sono moltiplicate negli ultimi anni, ma non si conosce l’identità dell’artista britannico. Alcuni dicono che sia Jamie Hewlett, frontman del gruppo musicale Gorillaz.
Altri sostengono che si tratti di Robert Del Naja, uno dei cantanti del gruppo Massive Attack, cosa che lui ha smentito. Una terza traccia evoca l’artista dei graffiti Robin Gunningham. Tutti e tre sono di Bristol. (sda/ats)
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