Cyril Hanouna in lacrime in “TPMP”: il conduttore evoca “Karim, Yassine, Nabilla”, che hanno fatto di tutto per “salvare” suo padre in ospedale

Cyril Hanouna in lacrime in “TPMP”: il conduttore evoca “Karim, Yassine, Nabilla”, che hanno fatto di tutto per “salvare” suo padre in ospedale
Cyril Hanouna in lacrime in “TPMP”: il conduttore evoca “Karim, Yassine, Nabilla”, che hanno fatto di tutto per “salvare” suo padre in ospedale
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Un anno fa Israele fu vittima di un terribile attacco terroristico. Un attentato che non ha fatto altro che aumentare la violenza e il conflitto israelo-palestinese, provocando con il passare dei giorni sempre più morti nella Striscia di Gaza e nel Paese guidato da Benjamin Netanyahu. Questo lunedì, 7 ottobre 2024, Cyril Hanouna ha voluto ritornare sugli attacchi subiti da Israele, esattamente un anno fa, sull’altopiano di TPMP.

Durante il suo discorso si è rammaricato del fatto che lunedì non ci siano stati tributi nelle scuole superiori. “Prima di essere ebrei siamo francesi”, ha infatti ricordato il conduttore prima di aggiungere: “Spesso vengono lasciati fuori e questo mi dà fastidio”.

Il padre dell’animatore ha curato fino alla fine

L’occasione per lui di parlare di suo padre, morto il 20 agosto. Cyril Hanouna ha voluto affrontare l’argomento per ricordarci che suo papà ha potuto essere curato fino al suo ultimo respiro, da persone che non avevano nulla a che fare con la sua religione.

“Mio padre, ricoverato in ospedale per molte settimane, era un medico. E aveva molti musulmani tra la sua clientela, che divennero suoi grandi amici e mio padre non parlava mai di religione. Mio padre diceva “ci sono degli idioti e ci sono delle brave persone”. Si prendeva cura di tutti.”ha ricordato innanzitutto il conduttore dell’ TPMP.

Cyril Hanouna in lacrime

Successivamente, Cyril Hanouna ha voluto ringraziare il personale infermieristico che ha fatto di tutto per salvare suo padre: “Sono andato in ospedale a trovare mio padre per settimane e settimane e Ho visto i Karim, gli Yassine, i Djamila, i Nabilla, i Fatou, che si prendevano cura di mio padre dalla mattina alla sera e che non si chiedevano se mio padre fosse ebreo.

“A loro non importava. Volevano solo una cosa, ed era salvarlo.”ha assicurato, in lacrime, sul set del quotidiano.

Un grido straziante, per dimostrare che siamo tutti uguali qualunque sia la nostra religione, che non mancò di turbare i cronisti. Gilles Verdez e Géraldine Maillet, ad esempio, non sono intervenuti dopo l’intervento di Cyril Hanouna.

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