Di fronte agli aumenti fiscali di Barnier, Darmanin e Attal sostengono la via del lavoro e delle riforme

Di fronte agli aumenti fiscali di Barnier, Darmanin e Attal sostengono la via del lavoro e delle riforme
Di fronte agli aumenti fiscali di Barnier, Darmanin e Attal sostengono la via del lavoro e delle riforme
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©Jean Catuffe/Getty Images

– Gérald Darmanin e Gabriel Attal ritengono che le tasse non dovrebbero essere aumentate come prevede il nuovo governo.

Trova soldi. Il nuovo governo è al lavoro per trovare entrate per rimpinguare le casse dello Stato. Gerardo Darmanin Ci sono anche le sue proposte. Dalle colonne di Les Échos, il 6 ottobre 2024, l’ex ministro dell’Interno ha dato spunti per risanare le finanze pubbliche. Contro l’aumento delle tasse proposto da Michel Barnier, l’ex ministro dei Conti pubblici vede invece nell’opera la salvezza delle finanze francesi. Per questo, desidera terminare le 35 ore nel settore privato.

Inoltre, Gérald Darmanin vorrebbe “riferire l’orario di lavoro al dialogo in azienda in cambio di partecipazione agli utili e partecipazione e aumento a 36 o 37 ore in pubblico, ovviamente retribuite di conseguenza”. In effetti, l’ex ministro lo deplora “Francia, non lavoriamo abbastanza”. Sempre con il Echisi batte per il ritorno di “lavorare di più”. Inoltre, propone di istituire un “secondo giorno di attesa per malattia nel pubblico impiego”ma anche per eliminare a “secondo giorno festivo”sia nel settore pubblico che in quello privato.

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“Riforme e valorizzazione del lavoro”

Un altro ex capo del governo precedente ha fatto la sua parte proposizioni. Domenica 6 ottobre in serata, Gabriele Attal è stato ospite della 20 Ore di TF1. L’ex primo ministro, come lui, ha espresso i suoi dubbi sul piano del nuovo governo per risanare le finanze. “C’è oggi un rischio che identifichiamo, ovvero sovraccaricare la barca di tasse”ha sostenuto. Secondo lui dovremmo piuttosto offrire “riforme e valorizzazione del lavoro”.

A differenza di Gérald Darmanin, Gabriel Attal non lo è non aumentare l’orario di lavoro. Il Primo Ministro chiede invece che i dipendenti pubblici lavorino effettivamente 35 ore settimanali. Ciò frutterebbe un miliardo di euro, dice. Inoltre la misura avrebbe il merito di non gravare, ad esempio, sui pensionati.

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