Durante un incontro all’inizio degli anni 2000, Michel Blanc ha aspettato che il registratore venisse tagliato dopo la fine dell’intervista per raccontarci la dualità che lo abitava come attore. Ci ha spiegato che se doveva molto, se non tutto, al personaggio di Jean-Claude Dusse, a Les Bronzés, a Le Splendid, a Patrice Leconte, era terrorizzato all’idea che sarebbe stato ricordato solo per quello . Perché quello che contava per lui era imporsi come attore drammatico, come comico insomma.
In un’intervista che ci ha rilasciato nel giugno 2021, è tornato al suo status di membro separato della troupe Splendid. “Arriva un momento in una famiglia in cui dobbiamo smettere di vivere sotto lo stesso tetto e dobbiamo vivere la nostra vita (…). Patrice Leconte mi ha suggerito di scrivere Vieni a casa mia, sto da un amico. Non era contro i miei amici. Ma avevo bisogno di sviluppare il mio modo di far ridere la gente. Me ne sono andato senza fastidio. Non è stata una pausa… Il mio lato da bambino unico significa che ho molti problemi con il gruppo. Sono stato molto felice per anni con il gruppo… Ma avevo una preoccupazione: mi chiedevo Esisto o sono 1/7 di Splendid? »