Alla ricerca del perduto Gufo d’Oro. Per 31 anni, i “gufi”, partecipanti a quella che oggi è considerata una delle cacce al tesoro più lunghe del mondo, hanno mosso cielo e terra per trovare un gufo di bronzo sepolto da qualche parte nel territorio francese. . Lanciata nel 1993 da Régis Hauser (che si faceva chiamare Max Valentin) e Michel Becker, la caccia ha ispirato per anni un’intera comunità. Il vincitore doveva vincere una versione di questo gufo, questa volta in metallo prezioso, oro e argento, del valore stimato di 150.000 euro.
Secondo gli organizzatori la ricerca è finalmente finita. “ Confermiamo che la contromarca del Gufo d’Oro è stata portata alla luce ieri sera, contemporaneamente all’invio di una soluzione al sistema di verifica online. Non ha quindi senso spostarsi per scavare nella posizione che si ritiene essere la cache. Come precedentemente annunciato, stiamo verificando la validità della soluzione proposta”lo ha annunciato giovedì 3 ottobre il pittore Michel Becker, uno dei co-organizzatori, nel forum di discussione online dedicato al gioco, su Discord.
“Gufi” irriducibili
Tutto ebbe inizio nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1993. Régis Hauser seppellì il gufo di bronzo, da qualche parte in Francia. Ma dove? La domanda ossessiona migliaia di partecipanti. Si pubblica un libro in 50.000 copie, si installa un server Minitel.
Le ipotesi si susseguono, ma non si fa nulla, la civetta resta introvabile. Alcuni critici credono addirittura che nessun “gufo d’oro” sia nascosto da nessuna parte e che la ricerca sia destinata al fallimento.
Col passare del tempo, i cacciatori di tesori diventano sempre meno numerosi, anche se i “gufi” irriducibili formano associazioni e continuano la ricerca. Alcuni critici credono addirittura che nessun gufo sia veramente nascosto e che gli enigmi non portino a nulla di concreto
Régis Hauser morì finalmente nella notte tra il 23 e il 24 aprile 2009, sedici anni esatti dopo aver seppellito il suo tesoro. Era l’unico a conoscerne l’ubicazione. Tutto ciò che resta è una busta contenente la soluzione, in possesso degli eredi di Régis Hauser, nella speranza di risolvere gli enigmi e localizzare il gufo.
Una ricerca sul campo e nei tribunali
Nel giugno 2014 i “gufi” vennero a sapere che la loro ricompensa, la statuetta d’oro, era stata messa all’asta da Michel Becker. Quest’ultimo spiegherà di aver preso questa decisione per non lasciare la responsabilità del gioco ai suoi figli. La vendita viene però annullata poiché la caccia al tesoro è ancora in corso.
L’associazione dei “gufi” porta Michel Becker in tribunale affinché un ufficiale giudiziario possa recuperare la statuetta d’oro finché il vincitore non troverà la replica in bronzo. La giustizia riconosce finalmente l’artista come proprietario dell’opera.
Ma gli episodi giudiziari non finiscono qui. Michel Becker recupera le soluzioni degli enigmi e ricomincia la ricerca fornendo nuovi indizi. Pubblica un nuovo libro Sulle tracce del Gufo d’Oro e lancia uno spazio di scambio su Discord nel 2021. Alcuni dei primi “gufi” lo hanno accusato di accelerare artificialmente il gioco. La storia sembra aver dato loro ragione, poiché tre anni dopo la scoperta di questi nuovi indizi, il gufo perduto fu finalmente ritrovato, ponendo fine a tre decenni di misteri.