due fratelli picchiati al mercatino delle pulci di Lille raccontano la loro vicenda

due fratelli picchiati al mercatino delle pulci di Lille raccontano la loro vicenda
due fratelli picchiati al mercatino delle pulci di Lille raccontano la loro vicenda
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È ancora possibile fare festa senza violenza? Nel fine settimana del 14 e 15 settembre, Gabin e Alexandre (i primi nomi sono stati cambiati) sono stati aggrediti in una discoteca ai margini del mercato delle pulci di Lille, rinomata per la sua atmosfera festosa. Feriti gravemente al volto, sono stati tuttavia più fortunati del giovane Kylian, ucciso all’uscita da una discoteca del Calvados, questa domenica 29 settembre.

Originari dell’Île-de-, i due fratelli, Alexandre, studente di 22 anni, e Gabin, operaio di 20, sono accompagnati da un gruppo di amici per godersi le feste nel Nord. Come molti giovani, rimangono coinvolti nel giro dei bar. “Il fine settimana stava andando davvero bene per me, il tempo era bello, ci stavamo divertendo”dice Alessandro. Un contesto ideale per creare bei ricordi con gli amici, da raccontare tra dieci anni, ricordando che il tempo vola.

La serata prosegue poi in una discoteca, al Joy Club, situata nel cuore di Lille. Il gruppo di amici di Gabin beve molto, forse un po’ troppo. Alexandre, dal canto suo, è al secondo piano e adora la musica degli anni ’80. L’atmosfera è bonaria, niente di cui preoccuparsi. A poco a poco, alcuni membri del gruppo si riaddormentano e, verso le 4,30, ne rimangono solo quattro. “Avevo passato la serata al piano di sopra, volevo andare qualche minuto al piano inferiore, dove il dj suonava rap, poi andarmene”racconta Alexandre.

“Devo salvare mio fratello”

Lo studente allora scende le scale e vede, a dieci metri davanti a sé, suo fratello Gabin “battendo”. “Un gruppo di ragazzi lo hanno colpito forte in faccia. Senza pensarci troppo, mi sono precipitato verso di loro e ho colpito uno che lo stava attaccando. Poi ho continuato a colpire mentre loro attaccavano mio fratello, in piedi ma privo di sensi”.spiega Alexandre, precisando che poi altri individui sono scesi per partecipare alla rissa. Intorno a loro la folla si aprì, spettatrice di una scena tragica. Le guardie di sicurezza, “per paura visto il numero di persone davanti”secondo i due fratelli, non è intervenuto.

Questo gruppo di una decina di uomini, di età compresa tra i venti ei trent’anni, ha continuato il suo attacco. “La prima volta sono caduto a terra, un po’ stordito, ma per istinto di sopravvivenza mi sono rialzato molto velocemente, con il naso sanguinante. Mio fratello è ancora privo di sensi, mi dico che devo salvarlo, che dobbiamo scappare da lì. Ne colpisco un secondo e lì prendono frammenti di bottiglie”riavvolge Alexandre. Aggiunge: “C’è stato un piccolo movimento tra la folla e finalmente qualcuno si è messo tra noi e loro. Siamo scappati velocemente e, una volta fuori, finalmente sono intervenuti i buttafuori, ma sono stati picchiati anche loro! »

Il resto dopo questo annuncio

Gabin non ricorda questa scena, durata appena due o tre minuti. “Ero un po’ ubriaco, stavo ballando e poi ho sentito odore di liquido addosso. Viene da qualche gradino più in alto, in una sala VIP. Mi giro, ridendo, per chiedere di cosa si tratta, e gli do una forte gomitata sul naso senza nemmeno avere il tempo di parlare. Stavano solo cercando di combattere.si rammarica il giovane operaio, il quale confida di aver ripreso conoscenza solo nel “la tenda di emergenza”.

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I volti di Gabin (a sinistra) e Alexandre (a destra) pochi giorni dopo il loro attacco.

©DR

Risultato: undici giorni di inabilità totale al lavoro (ITT) per i due fratelli, che riportano trauma cranico, nasi rotti e fratture varie. Entrambi sono stati trasferiti in ospedale “pieno di ragazzi che avevano preso ancora di più” di loro. Hanno presentato denuncia contro la discoteca “mancata assistenza a persona in pericolo”.

Pochi mesi prima, lo stesso Joy Club era stato chiuso per incidenti simili. “Non smetterò di uscire di nuovo, ma starò molto più attento e beverò di meno in modo da poter stare più in guardia in posti del genere.” Lì non sono riuscito a schivare il primo colpo. Questa azienda mi fa schifo”conclude Gabin.

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