Il metodo Fink sta dando i suoi frutti… E se fosse una di quelle famose stagioni alla portata di Genk? “Il modo in cui ci alleniamo è unico”

Il metodo Fink sta dando i suoi frutti… E se fosse una di quelle famose stagioni alla portata di Genk? “Il modo in cui ci alleniamo è unico”
Il metodo Fink sta dando i suoi frutti… E se fosse una di quelle famose stagioni alla portata di Genk? “Il modo in cui ci alleniamo è unico”
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Contro Dender lo scorso fine settimana, con suo grande piacere, i suoi uomini hanno combinato meravigliosamente buon gioco ed efficienza. Fink ovviamente vorrà che la sua squadra continui contro il Mechelen. Ecco cinque ragioni per cui dovremo contare sul Racing in questa stagione.

1. La serie non finirà presto

Dopo aver iniziato con un pareggio e una sconfitta, rispettivamente contro Standard e OHL, i Limburger hanno concluso 18 su 18.Siamo in un buon flusso e non guardiamo troppo lontano”.ha detto Brian Heynen, che ha festeggiato la sua 300esima presenza con il club del suo cuore, contro Dender.

Se il capitano deve stare attento e non andare oltre i confini del cliché, pochi immaginano questo Genk perdere le piume contro il Mechelen questo sabato, a Kortrijk o durante lo “shock” del Limburgo contro il Saint-Trond. Il programma, nel breve periodo, appare più che abbordabile. Le cose si faranno più dure alla fine di ottobre con un bel menu di tre portate durante il quale il Racing affronterà successivamente La Gantoise, Anversa e Union SG.

2. I sostituti fanno la differenza

Nelle ultime partite, Fink ha saputo rivelare un altro dei suoi punti di forza: la profondità della sua rosa. Se Matte Smets ha saltato la partita per malattia, Carlos Cuesta lo ha sostituito perfettamente contro la squadra promossa. L’esordiente Nikolas Sattlberger ci ha fatto dimenticare l’essenziale Patrik Hrosovsky, assente per motivi privati, ad esempio contro il Cercle.

Senza contare che, entrando dalla panchina, Hyeon-Gyu Oh e il centrocampista slovacco hanno fatto tremare la rete contro Dender. Il giovane Noah Adedeji-Sternberg ha fatto lo stesso martedì contro l’Anderlecht. La concorrenza è più che stimolata. “Bonsu Baah ha meritato il suo posto da titolare e ha fatto esattamente quello che ci aspettavamo da luianalizzò Fink. Come Cuesta ha dimostrato di essere tra i migliori assoluti in Belgio e i sostituti hanno fatto la differenza”.

3. Niente Europa: il bicchiere mezzo pieno

Anche nella prima stagione con Wouter Vrancken tutto è iniziato molto bene. Alla fine, il Racing ha mancato il titolo per pochi secondi – colpa di Toby Alderweireld. Le somiglianze tra quella campagna e quella attuale sono numerose. Uno dei più importanti è che, ancora una volta, il Genk non giocherà nessuna Coppa dei Campioni quest’anno.

I Limburghesi potranno quindi concentrare pienamente i loro sforzi sul campionato. “Dobbiamo sfruttare il fatto che i nostri concorrenti sono attivi sul tavolo europeo e che giocano molte più partite”.disse Fink.

4. Il pericolo viene da… ovunque

Arokodare ha già segnato sei-tre su assist di Sor. Il contatore di Steuckers segna tre gol e quello di Hrosovsky due. Poi il Genk ha già segnato cinque volte su calcio da fermo (senza contare i due rigori trasformati), fa meglio solo Westerlo (6). La squadra di Fink dà l’impressione di poter segnare in ogni situazione. Che sia in contropiede, grazie ad un attacco costruito, su punizione, da sinistra, da destra o dall’asse…

I difensori partecipano anche in attacco, mentre il Racing attende anche il primo gol del suo talismano Kos Karetsas, autore del suo primo assist contro Dender. “Sono molto contento dell’atteggiamento dei miei giocatoriconfidò Fink. Tutti danno il massimo ogni giorno, quindi voglio premiarli”.

5. Le linee guida sono chiare

Il tedesco, che quest’estate ha sostituito Stayen con Cegeka, ha insistito anche sull’ambiente sano creato dai dirigenti del club. “Dopo aver iniziato con un 1 su 6, la direzione sportiva mi ha subito mandato dei messaggi: ‘Continuate così, tutto tornerà alla normalità’ha rivelato Fink. Hanno creato le condizioni di lavoro ideali”.

Da parte sua, l’ex giocatore del Bayern ha stabilito la disciplina. Ma anche una visione chiara che contrasta con la fine dell’era Vrancken e nella quale ha trovato un equilibrio tra solidità e costruzione dietro e creatività e velocità davanti. “Ci alleniamo tanto ma è il modo in cui lo facciamo ad essere unico.Bonus esposto Portare. Il suo stile di gioco ci rimane totalmente impresso. Ci dà fiducia e ci motiva, anche quando il piano non viene eseguito perfettamente”.

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