XALIMANEWS: Prevista per lunedì 20 gennaio, la conferenza stampa convocata dal Consiglio delle emittenti e dei redattori della stampa del Senegal (CDEPS) alla fine non ha avuto luogo. La causa? Al CEDEPS è stato rifiutato l’accesso alla Maison de la Presse. Una nuova pietra miliare nella strategia delle nuove autorità di mettere la museruola alla stampa, denunciare Mamadou Ibra Kane e soci. in un comunicato stampa.
“Questo lunedì 20 gennaio, al Consiglio delle emittenti ed editori della stampa del Senegal (CDEPS) è stato negato l’accesso alla Maison de la Presse, dove aveva convocato la stampa nazionale e internazionale per una conferenza stampa sulla crisi dei media in Senegal dall’avvento del terzo alternamento politico del regime del presidente Bassirou Diomaye Diakhar FAYE”, informa un comunicato stampa firmato Mamadou Ibra Kane, presidente di detta struttura.
Una prima nella storia perché secondo il CDEPS, “Fin dalla sua creazione, una telefonata al direttore della struttura dava accesso ai locali purché si trattasse di un’organizzazione mediatica. Il direttore della Maison de la Presse, informato domenica mattina e promettendo di prendere le misure necessarie, ha poi organizzato la sua irreperibilità. »
Inoltre, “I giornalisti, reporter e altri tecnici dei media, venuti a seguire la conferenza stampa, sono stati informati nel cortile della Maison de la Presse”, sottolineano le note del CDEPS per denunciare una nuova pietra miliare nella strategia delle nuove autorità per mettere la museruola alle autorità. premere. Per Mamadou Ibra Kane e soci: “Dopo le vessazioni fiscali, la sospensione unilaterale delle convenzioni, il mancato pagamento dei servizi resi, il rifiuto di accesso ai giornalisti alla Maison de la Presse, che porta il nome di Babacar Touré, è il colmo ! »
“Oggi, le società di media private sono tutte praticamente in bancarotta con debiti colossali verso i loro fornitori e alcune hanno chiuso. Il costo sociale per gli operatori dei media è molto pesante in 303 giorni: eliminazione di centinaia di posti di lavoro, salari arretrati faraonici, mancato contributo agli istituti di assistenza sociale, scarsa copertura sanitaria”, indicano i datori di lavoro della stampa, che annunciano che la stampa spera che il i ricorsi presentati alla Corte Suprema permetteranno di ribaltare tutte le decisioni illegali del Ministro delle Comunicazioni.
Pertanto, si segnala, il CDEPS continuerà a denunciare gli attacchi alla libertà di stampa e rinvia la sua conferenza a mercoledì 22 gennaio 2025, sempre alla Maison de la Presse.
con Sud Quotidien
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