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L’estrazione illegale di sabbia al confine tra Marocco e Algeria modifica i punti di riferimento naturali nella cosiddetta regione “zona zero”, afferma Rabat

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Badr Tadlaoui
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20:14 – 19 gennaio 2025

Il Ministero degli Interni marocchino ha rivelato che le operazioni di estrazione della sabbia nella cosiddetta regione “zona zero”, al confine nord-orientale con l’Algeria, stavano contribuendo ad alterare i punti di riferimento naturali del confine. Lo ha affermato, durante i lavori della commissione regionale per la sicurezza, un rappresentante del presidio militare della regione orientale, in risposta ad un’inchiesta parlamentare.

Secondo le informazioni fornite dal ministero, le estrazioni riguardano specificatamente una zona denominata “El Arja”. In risposta a queste attività, le autorità marocchine hanno deciso di sospendere l’attività delle cave di sabbia situate in questa località. Il ministero ha inoltre precisato che in questo sfruttamento sono coinvolti i proprietari dei camion “condizionare la ripresa dell’attività alla possibilità di estrarre materiali da costruzione da questo territorio di confine”in flagrante disprezzo delle norme di legge che regolano l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie per l’esercizio di tali attività.

La regione di El Arja, focolaio di tensioni

La zona di El Arja, situata nella località di Oulad Slimane, è uno dei punti più sensibili al confine tra Marocco e Algeria. Questa sensibilità è stata amplificata nel marzo 2021 quando le forze armate algerine sono intervenute per espellere gli agricoltori marocchini, sostenendo che l’area interessata si trovava in territorio algerino. All’epoca, gli agricoltori marocchini organizzarono proteste, chiedendo alle autorità di intervenire per difendere quelle che consideravano le loro terre sfruttate per generazioni.

Questa situazione si inserisce in un contesto di persistenti tensioni tra i due paesi, segnato da dispute territoriali risalenti alla Guerra delle Sabbie, scoppiata nell’ottobre 1963 e conclusa con un cessate il fuoco firmato il 20 febbraio 1964. Da allora, una zona smilitarizzata separa i due Stati, senza calmare del tutto le relazioni bilaterali, che restano segnate da rivalità storiche.

Le autorità marocchine si sforzano di trovare una soluzione che rispetti la legge preservando gli interessi degli abitanti della regione, che si trovano al centro di questo imbroglio politico, economico e umano, aggravato dall’incessante prepotenza algerina.

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