Il team ha preso parte alla BELgian Antarctic Research Expedition (BELARE) (2024-2025), composta da ricercatori delle università VUB e ULB di Bruxelles e dell’Institut de Recherche pour le Développement in Francia. Ha viaggiato nella remota regione dei Monti Belgica in Antartide, a più di 300 km dalla stazione polare Princess Elizabeth. Questa zona era inesplorata dagli scienziati belgi dagli anni ’60.
Oltre ai 115 meteoriti – rocce di pianeti, asteroidi e comete vecchi di miliardi di anni caduti nella nostra atmosfera e non bruciati completamente – il team ha raccolto anche migliaia di micrometeoriti, particelle di polvere cosmica e campioni di ghiaccio e roccia.
Tra i meteoriti scoperti ci sono le acondriti, che rappresentano i mantelli planetari, e le condriti carboniose, che costituiscono i meteoriti più primitivi. Nella loro composizione, questi assomigliano al materiale originario della nebulosa solare, l’enorme nube di gas e polveri che formò il sistema solare circa 4,6 miliardi di anni fa.
“Ogni nuovo (micro)meteorite che troviamo è un residuo dei primi anni del nostro sistema solare. A seconda della sua tipologia, può fornirci risposte specifiche su come si sono formati i pianeti attorno al sole. Fornisce un pezzo essenziale del puzzle, proviamo a ricostruirlo”, sottolinea il professor Steven Goderis della VUB.
Belgio
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