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“Ho paura”, scopri le tristi paure di Mansour Faye

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Il sindaco della città di Saint-Louis non è tra coloro che sperano in un Senegal emergente negli anni a venire, come previsto dal nuovo regime. In una pubblicazione sulla sua pagina Facebook, Mansour Faye ha espresso la sua profonda preoccupazione per il futuro della Repubblica senegalese. Infatti, l’ex ministro di Macky Sall critica l’attuale gestione del paese da parte del regime PASTEF, che accusa di dilettantismo e incompetenza.

“Ho paura, non per me, ma per il mio Paese”, ha detto Mansour Faye. Secondo lui, il Senegal, costruito a costo di molti sacrifici, è oggi in pericolo sotto la guida di leader “usciti dal nulla” e accecati dalla loro sete di potere. L’ex ministro deplora una governance che considera disconnessa dalla realtà e incapace di soddisfare le aspirazioni dei senegalesi.

Mansour Faye accusa così Sonko e soci di distogliere l’attenzione dai grandi problemi del Paese attaccando esponenti politici dell’opposizione. Evoca un “rullo compressore” volto a schiacciare i responsabili dell’Alleanza per la Repubblica (APR) e i suoi alleati. Tra le vittime già prese di mira cita Hamat Suzanne Camara, Lat Diop e Moustapha Diakhaté. Farba Ngom e altri, secondo lui, sono nel mirino.

Queste personalità hanno in comune il fatto di essersi opposti fermamente al PASTEF e di aver allertato la gente, ritiene Mansour Faye. Denuncia il desiderio deliberato di “sovraffollare le carceri nazionali” rinchiudendovi cittadini innocenti per coprire i fallimenti del regime.

Per l’ex ministro il fallimento dell’attuale potere è evidente. “Questa è la prima volta nella storia che un regime crolla prima ancora di essere instaurato”, afferma. Egli critica la strategia dei leader che, invece di soddisfare le aspettative dei cittadini, si lanciano a capofitto. Mansour Faye prevede un risveglio brutale della popolazione, stanca di promesse non mantenute e di politiche ritenute inefficaci.

Di fronte a quelli che considera eccessi autoritari, Mansour Faye chiede la mobilitazione per difendere i valori della Repubblica. Accusa il governo di aver manipolato e ingannato i senegalesi, cercando allo stesso tempo di dividere il Paese attaccando personalità politiche e private di spicco.

“Quali che siano le conseguenze, le affronteremo e le supereremo, perché alla fine la verità trionfa sempre”, conclude.

Questa dichiarazione illustra le crescenti tensioni sulla scena politica senegalese, in un clima segnato da accuse reciproche e da un’opposizione sempre più critica nei confronti del regime in vigore.

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