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I prezzi al consumo diminuiranno dello 0,2% a dicembre 2024.

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Su base annua l’indice segna un incremento del 4,9%. Secondo l’INSD, a dicembre 2023, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo ha mostrato rispettivamente una diminuzione dell’1,4% nella variazione mensile e un aumento del 2,1% su base annua.

<>, spiega l’INSD.

Il calo dei prezzi nella funzione Alimenti e Bevande Analcoliche è attribuibile alla diminuzione dei prezzi dei cereali, delle verdure fresche in foglia, dei tuberi, dell’olio di arachidi, del pesce affumicato o essiccato e delle carni affumicate. o essiccato.

Nella funzione Edilizia, acqua, gas, elettricità e altri combustibili, l’INSD attribuisce il calo alla riduzione dei prezzi del carbone e della legna da ardere. Quanto al calo dei prezzi nella funzione Ristoranti e alberghi, esso deriva dalla riduzione dei prezzi dei pasti consumati fuori casa, in particolare della carne di maiale al forno. Al contrario, sottolinea l’INSD, un aumento dei prezzi si è notato nella funzione bevande alcoliche, tabacchi e stupefacenti, dovuto all’aumento dei prezzi della birra locale (dolo), della noce di cola e del tabacco.

Le altre funzioni di consumo, dal canto loro, mostrano una generale stabilità dei prezzi. <> Per quanto riguarda l’origine, questo sviluppo si spiega con il calo dei prezzi dei prodotti locali. Per quanto riguarda i settori produttivi, il calo mensile del livello generale dei prezzi deriva dalla diminuzione dei prezzi dei prodotti del settore primario.

Infine, riguardo alla sostenibilità, l’INSD precisa che la riduzione dei prezzi riguarda soprattutto i prodotti non durevoli. Aggiunge che l’indicatore di convergenza dell’UEMOA per il mese di dicembre 2024 (media degli indici degli ultimi 12 mesi rispetto a quella degli ultimi 12 mesi precedenti) è pari al 4,2% rispetto allo 0,7% di dicembre 2023.
Oumar Nouro

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