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Come i Paesi del Golfo vogliono prevalere nella corsa all’intelligenza artificiale

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REPORTAGE – Dopo otto anni di massicci investimenti in queste tecnologie, Abu Dhabi sta vedendo i primi risultati. L’Arabia Saudita vuole seguire l’esempio stanziando miliardi di dollari, ma deve affrontare diversi ostacoli.

Notti in un albergo di lusso, maggiordomi attenti, cena di gala e barbecue a casa di un ministro: a fine novembre 2024, i cento esperti stranieri invitati ad Abu Dhabi per dibattere sull’intelligenza artificiale (AI) vengono coccolati come principi. Sotto i lampadari di un palazzo affacciato sul Golfo Persico, dirigenti di Google, Amazon, Meta, professori di università inglesi e cinesi, fondatori di importanti start-up e ricchi investitori.

La conferenza mira a promuovere Falcon, un modello algoritmico sviluppato dagli Emirati, la cui potenza di calcolo rivaleggia con i modelli della Silicon Valley come GPT o Claude. Con questo grande modello linguistico, i cui costi di sviluppo ammontano a centinaia di milioni di euro, il piccolo Paese del Golfo irrompe nella lega delle potenze dell’intelligenza artificiale, dietro a Stati Uniti e Cina ma ad armi pari. con l’Europa. « Il Falco è…

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