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Le controverse ambizioni di Donald Trump

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Ma queste ambizioni espansionistiche fanno parte di una vera strategia o sono solo uno spettacolo mediatico? A pochi giorni dall’annuncio delle dimissioni di Justin Trudeau, Donald Trump non ha esitato a colpire duro. Sul suo Truth Social network, ha proposto che il Canada diventi il ​​51° stato degli Stati Uniti. “Insieme, che grande nazione formeremmo”, ha scritto, mettendo insieme punti esclamativi. Non è la prima volta che si prende gioco del suo vicino settentrionale trattandolo come un protettorato americano.

Trump non si è fermato qui. La Groenlandia, che definisce “una necessità strategica”, è ancora una volta al centro delle sue ambizioni. Quanto al Canale di Panama, minaccia di riprenderne il controllo e denuncia i “dazi ridicoli” imposti agli Stati Uniti per il passaggio delle navi. Commenti che hanno subito suscitato reazioni indignate a Copenhagen, Ottawa e Panama City.

Provocazioni o strategia geopolitica?

Dietro l’apparente follia delle dichiarazioni di Trump emerge una logica. La Groenlandia, ricca di idrocarburi e centro nevralgico delle ambizioni russe e cinesi nell’Artico, è una carta essenziale nella strategia americana. Il Canale di Panama, vitale per il commercio globale, è un’evidente leva di pressione nella rivalità economica con Pechino.
Ma lo stile trumpiano resta fedele a se stesso: provocare per negoziare.

Come spiega il politologo americano Richard Johnson: “Queste affermazioni stravaganti servono principalmente a catturare l’attenzione dei media, ma spesso hanno un sottotesto strategico”. Per Trump, questo sottotesto sembra essere un messaggio chiaro: vuole ripristinare un’America conquistatrice e intransigente.

La scommessa rischiosa del presunto unilateralismo

Le dichiarazioni di Trump non si limitano agli inviti al negoziato. Durante la sua conferenza stampa a Mar-a-Lago, non ha escluso l’uso della forza militare o economica per raggiungere i suoi obiettivi. Questa posizione unilaterale, in linea con il suo credo “America First”, presenta tuttavia evidenti limiti.

I leader dei paesi presi di mira hanno risposto rapidamente. Justin Trudeau, che si era appena dimesso, dichiarò: “Mai e poi mai il Canada farà parte degli Stati Uniti”. A Panama le autorità hanno ribadito con fermezza che la sovranità del canale è “inviolabile”.

Questi rifiuti categorici evidenziano una possibile conseguenza di questo approccio: un crescente isolamento degli Stati Uniti sulla scena internazionale. Per i suoi sostenitori, Donald Trump incarna un’America audace e pronta a sfidare le norme internazionali. I critici sostengono che queste affermazioni siano una cortina di fumo progettata per distrarre dai problemi interni del paese.

Ma al di là delle polemiche, resta una domanda: fino a che punto è pronto ad arrivare Trump? Con un solo mandato rimasto, potrebbe essere tentato di spingere oltre le sue ambizioni. L’idea di un impero americano potrebbe essere solo una fantasia, ma parla dell’essenza stessa dello stile Trump: la capacità di dividere, affascinare e monopolizzare l’attenzione globale, qualunque sia il costo. .

Di KA

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