Inoltre, un nuovissimo studio condotto negli Stati Uniti dimostra che il calo della mortalità tra le giovani donne è aumentato dopo la vaccinazione contro il papillomavirus umano. Nel nostro Paese la copertura vaccinale avanza ma resta lontana dagli obiettivi. Sono quindi necessari programmi di vaccinazione e screening perché la vaccinazione non impedisce necessariamente la trasmissione del virus.
Dal 2025, il Belgio adotterà un nuovo standard per lo screening del cancro cervicale. Questo sviluppo fa parte di un approccio volto a migliorare la precisione dello screening e a prevenire meglio questo cancro.
Tumore al seno, troppe donne non si sottopongono allo screening: “È un gesto che salva la vita ma è ancora lontano dall’essere un riflesso”
Nel 2020, a Stephanie Van Houtven, ex vicepresidente della SP.A, è stato diagnosticato un cancro alla cervice all’età di 37 anni, sebbene i suoi pap-test standard non abbiano mai rivelato alcuna anomalia. Ha denunciato l’assenza di un test HPV più preciso, che ritiene essenziale per migliorare lo screening.
Morta nel luglio 2023, ha chiesto misure per evitare nuove tragedie. Dal 2025, secondo le raccomandazioni dell’OMS, il classico tampone verrà sostituito ogni cinque anni da un test HPV. Questo test viene eseguito da un medico generico o da un ginecologo, utilizzando uno striscio della cervice. Si tratta di un test PCR che ricerca la presenza del virus HPV ad alto rischio nelle donne. Qualsiasi donna di età superiore ai 30 anni può sottoporsi al test HPV. Per le donne dai 25 ai 29 anni resta preferibile lo screening citologico classico e triennale.
Finora venivano rimborsati solo gli esami citologici. Dal 1° gennaio, il governo federale estenderà questo sostegno ai test HPV, segnando un importante passo avanti nella prevenzione del cancro cervicale.
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