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Il governo sta valutando la possibilità di vietare le bevande energetiche?

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In paesi come Polonia, Romania, Lituania e Lettonia le bevande energetiche possono essere vendute solo in misura limitata. È quanto sottolinea l’ex ministro della Sanità e attuale deputata Paulette Lenert (LSAP) in un’interrogazione parlamentare indirizzata al suo successore Martine Deprez (CSV). Paulette Lenert vuole sapere se l’attuale ministro sarebbe favorevole a vietare la vendita di bevande energetiche ai minorenni in Lussemburgo.

Martine Deprez condivide le preoccupazioni di Paulette Lenert. Nota che le bevande energetiche contengono molto zucchero e caffeina sintetica o naturale. “Questa composizione ha un effetto stimolante su tutto l’organismo e può causare disturbi del sonno, nervosismo, ansia, mal di testa e problemi di memoria”, spiega l’attuale ministro della Sanità.

Rischio di problemi circolatori e disturbi comportamentali

Inoltre, l’alto contenuto di zucchero potrebbe favorire l’obesità e problemi dentali. Un consumo eccessivo potrebbe causare anche problemi cardiovascolari, disturbi del sistema nervoso o disturbi psico-comportamentali. Il ministro fa riferimento a una pubblicazione dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) del 2015.

Secondo questa pubblicazione, la quantità massima sicura di caffeina per un adulto di 70 chilogrammi è di tre milligrammi per chilogrammo di peso corporeo da tutte le fonti. Per i bambini e gli adolescenti, tuttavia, mancano dati sufficienti per stabilire una quantità massima sicura. In linea di principio, il consumo di caffeina non è raccomandato nei bambini.

Nessun divieto di vendita, enfasi sulla prevenzione

Tuttavia, non è previsto alcun divieto di vendita di bevande energetiche ai minori. Martine Deprez punta invece sulla prevenzione.

“Il ministero sta attualmente lavorando ad una strategia di prevenzione che affronterà possibili misure e campagne volte a ridurre gli effetti del marketing sleale o non specifico nel settore alimentare”, spiega il ministro. Si tratterà quindi di parole di avvertimento e non di restrizioni.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul sito web del Luxemburger Wort.
Adattamento: Mélodie Mouzon

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