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Lo yuan sale dopo l’annuncio di un allentamento monetario in Cina

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Intorno alle 20:00, lo yuan “onshore”, scambiato nella Cina continentale, ha guadagnato lo 0,34% contro l’euro, a 7,6309 yuan per euro.

Martedì lo yuan si è rafforzato, sostenuto dall’annuncio di Pechino di un allentamento monetario nel 2025, quasi una settimana dopo aver raggiunto il livello più basso rispetto al dollaro.

Intorno alle 19:00 GMT, lo yuan “onshore”, scambiato nella Cina continentale, ha guadagnato lo 0,34% contro l’euro, a 7,6309 yuan per euro.

Ha guadagnato lo 0,07% contro il biglietto verde, a 7,2498 yuan per dollaro.

Lunedì i leader cinesi hanno annunciato di voler “allentare” la loro politica monetaria il prossimo anno e hanno promesso una “politica di bilancio più proattiva” per “stabilizzare” i mercati immobiliari e finanziari.

“Ciò ha contribuito a compensare i timori sulla crescita economica” della Cina, che da diversi mesi affronta un rallentamento e minacciata dalla guerra economica con gli Stati Uniti promessa da Donald Trump per il suo secondo mandato, spiega Lee Hardman, analista del MUFG.

Con l’avvicinarsi della tanto attesa Central Economic Work Conference (CEWC) in Cina, “gli osservatori del mercato stanno prestando molta attenzione alla portata delle misure di stimolo” pianificate per il prossimo anno, afferma l’analista Stephen Innes di SPI Asset Management.

“Tuttavia, la politica monetaria non è realmente il problema in Cina e i tassi di interesse sono comunque bassi”, aggiunge Kathleen Brooks, analista di XTB.

Gli investitori attendono “misure fiscali di sostegno ai consumi” per rilanciare la domanda interna del paese, spiega Innes.

Il mercato si chiede “quanto la Banca Centrale Cinese (PBoC) permetterà allo yuan di rafforzarsi. Soprattutto con potenziali dazi doganali futuri”, ha commentato lunedì Christopher Vecchio di Tastylive all’AFP.

Inoltre, la sterlina britannica ha raggiunto il livello più alto contro l’euro dall’aprile 2022 a 0,8251 pence per euro.

Questo livello elevato corrisponde a un chiaro segnale che il mercato “si aspetta più riduzioni dei tassi da parte della Banca Centrale Europea che da quella della Banca d’Inghilterra”, afferma Kathleen Brooks, precisando che il mercato conta su sei riduzioni dei tassi per la BCE rispetto a tre per la BoE.

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