Inaugurato lo scorso luglio, il Royal Mansour di Tamuda Bay sorge su un’area di 10 ettari. Il complesso balneare situato di fronte al Mare di Alboran, dispone di 55 camere, suite e ville, di cui la più “semplice” misura 80 m² e la più maestosa più di 1.500 m². La decorazione è particolare: attira l’attenzione il mosaico sulle pareti della reception, formato da 100.000 conchiglie raccolte nei dintorni. Anche la sua spa di 4.000 m² non lascia nessuno indifferente. Al di là di fare cifre, l’installazione di un Royal Mansour nella baia di Tamuda mira a contribuire allo sviluppo turistico di questa regione del nord del regno, frequentata solo d’estate dall’alta borghesia marocchina, confida Dominique Di Daniel, direttrice dell’hotel, al quotidiano francese Gli Echi.
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“Portare clienti internazionali è la mia missione principale a Tamuda Bay. Vogliamo rivitalizzare una regione che, ad oggi, attira vacanzieri solo tre mesi all’anno. Sta a noi creare una clientela, grazie a collegamenti aerei ed esperienze straordinarie”, aggiunge Jean-Claude Messant, direttore generale del gruppo, che si rallegra dell’ampliamento del gruppo alberghiero reale, quattordici anni dopo l’apertura del Marrakech marca. Prima di Tamuda Bay in luglio, il Royal Mansour ha aperto i battenti a Casablanca in aprile. «A Casablanca, l’idea è quella di riportare in auge un intero quartiere Art Déco, Sidi Belyout, vicino alla moschea Hassan II e al porto turistico, ambito negli anni Cinquanta ma che si era addormentato», rivela il direttore generale.
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Situato a due passi dalla piazza Jemaa El Fna, il Royal Mansour Marrakech è unico nel suo genere. Si tratta di una “medina nella medina”, un lussuoso palazzo che, a differenza dei classici hotel con camere e suite, dispone di una cinquantina di riad privati, dotati di salotto marocchino, camere con bagno, e’ una terrazza con piscina privata. “Molti hotel nel mondo hanno un seminterrato, ma noi siamo gli unici ad aver costruito fin dall’inizio queste gallerie che ci permettono di fornire un servizio invisibile! I clienti che hanno richiesto un maggiordomo o ordinato un pasto nel loro riad vengono accontentati come per magia. Ne sono affascinati e spesso vogliono visitare questi scantinati. », dice Jean-Claude Messant.
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Il Royal Mansour, classificato nel 2024 come la struttura più accogliente del mondo secondo la World’s 50 Best Hotels, si distingue anche per i suoi ristoranti affidati a chef stellati. A Marrakech, il ristorante dell’hotel è gestito da Hélène Darroze (sei stelle Michelin) e Massimiliano Alajmo (tre stelle) che propongono una cucina marocchina e italiana contemporanea. A Tamuda Bay troviamo Alajmo, e altri due chef tre stelle: lo spagnolo Quique Dacosta e il francese Eric Frechon. Il gruppo alberghiero prevede di espandersi in altre città del regno. “C’è davvero una visione di sviluppo nel nostro gruppo. Sono previste due nuove aperture nei prossimi tre o quattro anni. Ma non posso dirvi dove”, ha detto Jean-Claude Messant. Il gruppo prevede invece di aprire tre stabilimenti a Rabat, Agadir e Tangeri.
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