Mercoledì 27 novembre 2024 13:04
Fez- Il “Traitillismo”, il primo movimento plastico marocchino, ha affascinato gli amanti dell’arte plastica a Fez in occasione dell’inaugurazione martedì di una colorata mostra collettiva nella capitale spirituale del Regno.
Pittori affermati ed emergenti provenienti dal Marocco e dall’estero, una ventina di loro hanno esposto i loro ultimi dipinti con il filo conduttore della ricchezza immateriale del Regno sotto il tema evocativo “patrimonio in un’altra forma”, al cospetto del wali di Fez-Meknes regione, governatore della prefettura di Fez, Mouaad Jamai.
Orchestrata dal pittore e scrittore Afif Bennani, questa mostra collettiva permette al pubblico di ammirare le pennellate caratteristiche di questo movimento plastico puramente marocchino che è il “Traitillismo”.
In una dichiarazione al MAP, il presidente dell’Ordine Nazionale dei Pittori e dei Fotografi, Bennani, ha spiegato che questa mostra è il culmine di un lungo percorso artistico iniziato nel 1992.
Infatti, ha spiegato, il Marocco ha dato i natali, nel corso dei decenni, a grandi pittori, ma che sono sempre stati influenzati dai movimenti stranieri, in particolare occidentali.
Ma, confida Bennani, “la mia ambizione era quella di non dipendere più” da alcun movimento estero”.
“Ho continuato a fare ricerca in termini di stile, di tecniche, dal Rinascimento italiano ai giorni nostri, e nel 2018 ho realizzato alcuni dipinti con uno stile molto particolare, solo con le linee”, ha continuato.
Questi dipinti suscitarono l’ammirazione dello scrittore e critico d’arte francese Daniel Couturier che diede al movimento il nome che oggi porta, Traitillismo.
Infatti, per questo fine conoscitore dell’arte marocchina, il Traitillismo è “l’espressione e lo stile di una nuova scuola di cui il Marocco non può che essere orgoglioso”.
“Attraverso il Traitillismo, i pittori riflettono sulle loro tele temi belli e nobili, giuste proporzioni, una composizione equilibrata, armonia generale e soggetti che contribuiscono alla magia dell’arte contemporanea attraverso una sensibilità specificamente marocchina”, spiega.
Per questo critico d’arte, Afif Bennani, fondatore di questa scuola, “ha focalizzato lo stile e la tecnica di questo movimento rappresentando sulla tela un’infinità di piccole linee che scompongono il soggetto che l’occhio sa ricomporre, raddoppiando così la puntinismo emerso all’inizio del secolo scorso”.
In una dichiarazione al MAP, il capo del dipartimento di animazione culturale e artistica della Fondazione Mohammed VI per la promozione delle opere sociali nell’istruzione e nella formazione, Radouane Mourai, ha ricordato che questa mostra è la seconda di questo genere dopo quella tenutasi lo scorso maggio a Rabat con il tema “Traitillismo”.
“L’obiettivo di questa mostra collettiva è quello di aprirsi a un nuovo pubblico a Fez per far conoscere questo nuovo movimento artistico”, ha detto.
L’esposizione prosegue fino all’8 dicembre presso il Centro Culturale Iklyle Fez della Fondazione Mohammed VI per la Promozione delle Opere Sociali di Educazione-Formazione. Circa 70 dipinti con didascalie suggestive, come “La Kasbah di Tinzouline” di Afif Bennani, “L’uomo di Laâyoune” di Aicha Aarji o “Lo sguardo del leone dell’Atlante” di Karima Alami si affiancano a opere sorprendenti di artisti di talento come Mohamed Chiadmi, Mostapha Batha e Mohamed Mikou.
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