Il Coordinamento rurale ha indetto manifestazioni davanti al Parlamento europeo questo martedì 26 novembre. Una mobilitazione pacifica riuscita, secondo gli organizzatori. Perché nonostante il corteo sia stato bloccato dalla polizia la mattina a meno di 2 chilometri dal Parlamento, molti deputati sono venuti loro incontro.
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L'appello a manifestare davanti al Parlamento europeo è stato lanciato dal Coordinamento rurale di diversi dipartimenti della Borgogna e della Franca Contea.
Questa mattina del 26 novembre, quasi quaranta trattori sono arrivati a Strasburgo (Basso Reno), dopo un viaggio iniziato il giorno prima a Vesoul (Haute-Saône). Al centro di questa mobilitazione, la prossima firma dell’accordo di libero scambio con il Mercosur e l’autorizzazione all’importazione di mais transgenico convalidata dalla Commissione Europea.
Dopo essere stati bloccati tutta la mattina dalla polizia a meno di due chilometri dal Parlamento, gli agricoltori hanno ricevuto l'autorizzazione a stabilirsi davanti alla sede regionale, intorno alle 15.
Con in più l'autorizzazione della Prefettura a prolungare l'evento fino alle ore 18.00.
Ma anche se oggi i contadini non sono riusciti a raggiungere il Parlamento, il Parlamento è comunque andato da loro. Per tutta la mattina molti deputati europei si sono recati al posto di blocco per ascoltare le lamentele del Coordinamento rurale.
Manon Aubry (La France Insoumise) e Marion Maréchal (Conservatori e Riformisti europei), tra gli altri, hanno così assicurato il loro sostegno agli agricoltori. “Alla Commissione europea mi è stato detto che l’unica cosa che alla fine farà la differenza sarà la mobilitazione degli agricoltori”, ha addirittura affidato il deputato della LFI ai rappresentanti del Coordinamento rurale.
Per Florian Dirand, presidente del Coordinamento rurale dell'Alta Saona, l'obiettivo dell'evento è stato raggiunto: “Abbiamo avuto l’impressione di essere ascoltati. Sembra che tutti i parlamentari votino nella stessa direzione quindi è un buon inizio”. Tuttavia, questo agricoltore non esclude altre azioni nel prossimo futuro. “Possiamo andare oltre nella mobilitazione, sì, non posso dirvi di più”.
La giornata però è iniziata male per i contadini. Dalle 8:45, uno squadrone di gendarmeria e agenti di polizia ha fermato il corteo in rue Jacques Kablé a Strasburgo, a 1,8 km dal Parlamento europeo.
Il blocco, durato più di sei ore, è stato inaspettato per gli organizzatori di questa manifestazione pacifica. “Volevamo solo avvicinarci al Parlamento con il trattore. Nessun blocco, nessun cassonetto, nessun incendio. […] Abbiamo fatto tutto correttamente, abbiamo rilasciato dichiarazioni [auprès de la préfecture]. E lì hanno messo il CRS davanti e dietro di noi. Quindi siamo davvero bloccati. E' una pacca sulle spalle” si è lamentato questa mattina Florian Dirand al nostro microfono.
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