Il lottatore Siteu si sarebbe rifiutato categoricamente di sottoporsi al test antidoping dopo il suo incontro contro Modou Lo. Un obbligo comunque sancito dal regolamento sportivo. Questo gesto, percepito come una grave violazione delle regole, ha suscitato indignazione nel campo di Modou Lô e ha rilanciato il dibattito sulla lotta al doping nell’arena senegalese.
Secondo Khadim Gadiaga, presidente della squadra Rock Energie, questo rifiuto di Siteu è un attacco al fair play e al rispetto dei testi che regolano il wrestling. “Modu Lô ha accettato di sottoporsi al test ed è rimasto due ore all’Arena Nazionale per urinare due volte, ma Siteu ha rifiutato categoricamente. Se fosse stato in altre discipline come l’atletica o la boxe, un simile fallimento avrebbe comportato l’annullamento della vittoria ”, ha detto.
Il rifiuto di Siteu potrebbe avere ripercussioni significative. Il segretario generale dell’Organizzazione sportiva nazionale antidoping (Onads) ha precisato che “l’organizzazione si pronuncerà sul suo caso. Il Comitato nazionale di gestione (CNG) della lotta potrebbe anche inasprire le sanzioni, che comprendono sanzioni pecuniarie e, in alcuni casi, casi, l’annullamento dei risultati di un combattimento.”
Una reazione mista da parte delle autorità
Interrogato al riguardo, il presidente del CNG, Pierre Malick Ngom, ha preferito procrastinare, affermando che “dovevamo attendere i risultati del test di Modou Lô e i rapporti dei supervisori per prendere una decisione”. Secondo il quotidiano Les Echos, questa cautela contrasta con i severi avvertimenti lanciati nel 2014 dal dottor Alioune Sarr, ex presidente del CNG, che ricordava che gli atleti devono sottoporsi ai test sotto pena di sanzioni severe, che potrebbero arrivare fino alle radiazioni.
Senegal
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