Dopo il “No” alla passerella del Monte Bianco, i difensori del patrimonio si fanno avanti. Ricordano l’attaccamento dei ginevrini al loro territorio e sostengono un “cambiamento dolce con progetti misurati”.
L’esito del voto sul ponte pedonale del ponte del Monte Bianco è, per alcuni, indicativo di un problema profondo riguardante lo sviluppo della sponda del lago. Per Leila El-Wakil, membro di SOS patrimonio contro la bruttezza di Ginevra, “i politici sono molto lontani dalla Vox Populi”. Secondo l’architetto e storico dell’arte i politici propongono grandi progetti ormai superati.
Leila El-Wakil chiede più frugalità e parsimonia nella pianificazione, per preservare meglio le risorse. “Questo passaggio ha rappresentato una voce sconcertante in termini di spesa finanziaria”, osserva.
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Dopo i rifiuti della ristrutturazione del Museo d’Arte e di Storia nel 2016, quella della Cité de la Musique nel 2021, questa nuova battuta d’arresto delle autorità con la passerella dimostra che le piccole ma tenaci squadre di difensori del patrimonio hanno un certo peso.
Leila El-Wakil deplora l’atteggiamento delle autorità che mira, secondo lei, a “marginalizzare” l’associazione patrimoniale SOS, finora non riconosciuta. “Un peccato”, secondo il membro che ritiene che l’associazione sarebbe un buon partner perché ha la sensibilità della popolazione ginevrina. Il prossimo grande progetto in vista, il rinnovamento dell’AIC, tornerà sul tavolo per oltre 300 milioni di franchi. Ma Leila El-Wakil sottolinea che non si tratta di essere una voce dissenziente fin dall’inizio, bisognerà prima valutare il progetto.
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