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Caso Ait El Jid: la Corte d’appello di Fez riprende il processo

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Il processo contro Abdelali Hamieddine, leader del PJD ed ex consigliere parlamentare, è stato aperto ancora una volta presso la Corte d’appello di Fez, più precisamente davanti alla Camera competente per le cause penali.

Il processo, nel quale è coinvolto il leader islamista accusato di aver partecipato all’omicidio della studentessa Benaissa Ait El Jid, riprende questo lunedì 25 novembre, dopo un ritardo di diversi mesi, rilancia Al Ahdath Al Maghribia di quello stesso lunedì.

La prima udienza d’appello di questo processo si è svolta il 24 giugno, ricorda quotidianamente, e gli avvocati difensori di entrambe le parti avevano chiesto tempo alla Corte per esaminare il caso e preparare la loro difesa.

La difesa ha anche chiesto di convocare nuovamente il testimone principale in questo caso, El Khammar El Haddioui, che non ha potuto comparire durante l’udienza.

La Sezione penale dello stesso Tribunale, ricorda il quotidiano, aveva condannato, dopo 22 udienze, in primo grado, il 21 luglio 2023, previa riqualificazione dei fatti, il leader islamista a tre anni di carcere per il reato di “partecipazione ad aggressioni e percosse che hanno provocato la morte senza l’intenzione di provocarla».

L’imputato è stato inoltre condannato a pagare la somma di 20.000 dirham per “riparazione» ai titolari dei diritti, nonché il pagamento di un simbolico dirham a beneficio dell’Associazione marocchina per i diritti umani, che in questo caso si è costituita parte civile.

Secondo il quotidiano, il leader del PJD è rimasto molto toccato durante l’udienza di giudizio. Quando ha parlato, ha affermato che “non ha nulla a che fare, né strettamente né lontanamente, con la morte di Benaissa Ait El Jid“, aggiungendo che”non era nemmeno presente sulla scena del crimine al momento dell’incidente».

D’altra parte, sottolinea Al Ahdath Al Maghribiasi sono detti i titolari dei diritti e la difesa di Ait El Jid “soddisfatto» quando il tribunale ha pronunciato la sentenza di condanna dell’imputato.

Tuttavia si sono detti “deluso» per quanto riguarda il numero di anni di reclusione a cui è stato condannato l’imputato, dopo la riqualificazione dei fatti.

I titolari dei diritti e la difesa di Ait El Jid, continua il quotidiano, hanno espresso la speranza di vedere la sentenza rivista durante la procedura di appello.

Hanno poi espresso l’intenzione di ricorrere in appello nella speranza di vedere un aumento della pena.

Il caso risale al 25 febbraio 1993: Benaissa Ait El Jid e il suo compagno El Khammar El Haddioui, allora studenti dell’Università di Fez, erano stati intercettati, a bordo di un taxi, da un gruppo di studenti islamici, che li costrinsero a fuggire. scendere.

L’incidente è avvenuto vicino alla città universitaria di Dhar Al Mehraz. Una volta a terra, Benaissa Ait El Jid è stata picchiata duramente, colpita alla testa con il pavimento staccato da un marciapiede.

L’autopsia della vittima, morta pochi giorni dopo in ospedale, ha concluso che è morto per i colpi alla testa.

Par Amyne Asmlal

24/11/2024 alle 20:20

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