En facendo eco all’esigenza di una sana gestione dei fondi pubblici e sapendo che la concessione dell’assistenza sociale da parte del CPAS di Anderlecht è in linea di principio riservata alle persone domiciliate nel nostro territorio a seguito di un’indagine di polizia, occorre fare tutta la luce sulle possibili disfunzioni del sistema gestione di alcuni dossier individuali”, ha dichiarato mercoledì il sindaco socialista di Anderlecht, Fabrice Cumps.
Risponde così alla trasmissione, martedì sera, di un rapporto della VRT in cui si sospettava un’indebita concessione del reddito di integrazione da parte dei CPAS del Comune, evidentemente per mancanza di controllo. L’argomento ha già suscitato diverse reazioni, in particolare da parte del MR e della N-VA, secondo i quali il problema si riscontra in altri CPAS di Bruxelles.
Servizi sociali in difficoltà
Evidenziando le difficoltà incontrate dai servizi sociali del CPAS ad Anderlecht – il terzo comune più povero del Belgio – Fabrice Cumps desidera “salutare le squadre di assistenti sociali che nella stragrande maggioranza svolgono lavori seri e di qualità” in circostanze particolarmente complicate, vogliamo si può leggere in un comunicato stampa. “La situazione è resa ancora più difficile sul territorio dalla concentrazione sul nostro territorio di strutture di accoglienza per persone vulnerabili, che il sindaco chiede costantemente che siano meglio distribuite”, aggiunge il testo, ricordando che diverse misure organizzative sono state adottate negli ultimi tempi .
È stato aperto un nuovo edificio amministrativo, sono stati assunti assistenti sociali ed è stato assunto un difensore civico. Approvato anche un piano di emergenza per rispondere all’esigenza di accelerare i tempi di trattazione delle singole pratiche “nel rigoroso rispetto del contesto normativo”, secondo il sindaco. Quest’ultimo “avverte infine dello stato di tensione tra le risorse umane e materiali a disposizione del CPAS di Anderlecht in relazione ai bisogni”. Pertanto, prosegue: “Qualsiasi misura federale volta a spostare sui CPAS l’onere del sostegno agli utenti esclusi dalla disoccupazione significherebbe – né più né meno – una paralisi totale dei nostri servizi sociali locali. »
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In questo contesto, Fabrice Cumps “esorta i negoziatori federali a rinunciare a ogni forma di cinismo e a mostrare una solidarietà risoluta con le città e i paesi di Bruxelles di fronte a un susseguirsi di crisi senza precedenti”.
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