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Il settore dell’aiuto giovanile deve avere i mezzi per rispondere ai bisogni dei bambini in pericolo!

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Lucie (15 anni) si mette in serio pericolo. Non è disponibile alcun servizio di supporto. Se non viene recuperata in tempo, sarà lasciata a se stessa.

Myriam (9 mesi) è gravemente trascurata a casa. Verrà ricoverata d’urgenza, prima di entrare in un servizio residenziale d’urgenza per un periodo di 40 giorni, poi un secondo, prima di entrare in un asilo nido. Ha quindi sperimentato 4 ambienti abitativi in ​​4 mesi.

Questo 20 novembre 2024 celebriamo la Giornata internazionale dei diritti dei bambini. Questa data segna l’anniversario della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, adottata il 20 novembre 1989 e che sancisce molti diritti fondamentali per i bambini. Che grandi progressi ci dirai!

È ancora necessario che i bambini possano effettivamente beneficiare di questi diritti. Tra questi diritti fondamentali, il diritto di ogni bambino alla protezione contro ogni forma di violenza, il diritto a mantenere i legami familiari, nonché il diritto a partecipare a tutte le decisioni che lo riguardano.

Purtroppo, nella realtà, questi diritti fondamentali non vengono rispettati, perché non ne abbiamo i mezzi.

Il settore dell’aiuto e della protezione dei giovani, rappresentato dal Collettivo degli attori sul campo di Bruxelles, desidera attraverso questa carta bianca dimostrare l’impossibilità di rispondere efficacemente ai bisogni dei bambini in pericolo, il che ha come conseguenza la violazione dei diritti fondamentali dei bambini. Il nostro settore soffre da molti anni ed è gravemente carente di risorse.

La mancanza di posti nei servizi di sostegno familiare e nei servizi residenziali porta i bambini in pericolo a rimanere in un ambiente di vita inadeguato, se non pericoloso, senza aiuto o protezione. Altri bambini ristagnano in un istituto che non è adatto a loro, a causa della mancanza di cure adeguate e disponibili.

Non poter aiutare e proteggere questi bambini velocemente, quando ne hanno bisogno, riduce notevolmente le prospettive di cambiare positivamente la loro situazione.

I figli degli stessi fratelli vengono spesso separati, il che danneggia notevolmente i loro legami familiari. La mancanza di spazio nei servizi di emergenza richiede spesso anche il trasferimento del bambino ai quattro angoli del Belgio, sradicandolo da qualsiasi punto di riferimento, impedendogli di continuare gli studi e di mantenere i legami familiari a causa della troppo grande distanza geografica.

Questi risultati contribuiscono al maltrattamento istituzionale che colpisce i giovani e le loro famiglie, già indebolite dalla loro storia, dalle loro situazioni sociali, psicologiche ed emotive.

Queste osservazioni sono amplificate dalla realtà sociologica e socioeconomica di Bruxelles. Infatti, il numero dei bambini a Bruxelles è in aumento e assistiamo a un impoverimento sempre maggiore. Questo è il motivo per cui il Collettivo di Bruxelles desidera particolarmente portare la voce dei bambini di Bruxelles.

Le leggi esistono ma chi è sul campo non ha i mezzi per applicarle, nonostante la sua determinazione. Nonostante siano state ascoltate alcune preoccupazioni, è necessario fornire al settore i mezzi per rispondere ai bisogni dei bambini a rischio e rispettare così i loro diritti fondamentali.

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