Il Raggruppamento Nazionale (RN) voterà, con la sinistra, una mozione di censura contro il governo di Michel Barnier “se il potere d’acquisto dei francesi si riduce” dal bilancio, ha dichiarato Marine Le Pen mercoledì 20 novembre.
“È una linea rossa. E se questa linea rossa verrà davvero superata, allora voteremo per la censura” nel caso in cui il governo ricorra al 49,3 per cercare di far adottare il suo bilancio, ha detto a RTL il presidente del gruppo RN all'Assemblea nazionale.
“Il problema non è il 49.3”si è giustificata Marine Le Pen, annunciando che sarebbe stata ricevuta lunedì dal primo ministro Michel Barnier, cosa che a quanto pare non è bastata a tranquillizzarla. “Rispetterà il signor Barnier l’impegno preso per garantire che i gruppi di opposizione possano riconoscere nel suo bilancio gli elementi che sembrano loro essenziali?si chiese. I nostri elementi erano non aumentare le tasse sui privati, sugli imprenditori, non far pagare i pensionati, fare risparmi strutturali sulla spesa statale. Tuttavia non siamo stati ascoltati. »
Un governo “sotto sorveglianza” della Rn
I deputati del RN potrebbero censurare il governo di sinistra a dicembre, quando il bilancio verrà restituito all'Assemblea nazionale. Il signor Barnier ha confermato che si impegnerà “probabilmente” responsabilità del suo governo facendo scattare l’articolo 49.3 della Costituzione, che consente l’adozione del testo senza votazione.
Appena entrato a Matignon il 5 settembre, il primo ministro era stato nominato “sotto sorveglianza” dal partito di estrema destra. Il RN ha giustificato la tregua concessa al Sig. Barnier con una preoccupazione per “stabilità delle istituzioni” e il timore che la sua caduta porti ad un primo ministro ancora più sfavorevole all’estrema destra. Argomenti ogni giorno più difficili da difendere davanti agli elettori che vogliono far cadere l’esecutivo, e ai quali i funzionari eletti non possono attualmente collegare nessuno dei “trofei” programmatico che MMe Le Pen ha promesso di vincere su Matignon.
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Nei confronti del deputato del Pas-de-Calais sono stati richiesti cinque anni di ineleggibilità per il caso degli assistenti parlamentari del Fronte nazionale, oltre a cinque anni di reclusione (di cui due anni regolabili con braccialetto elettronico) e 300.000 euro di multa.
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