In un'intervista con Parigino, quello diventato deputato ritiene che Parigi “non è né un'eredità né una situazione di reddito”. E intende “ottenere il sostegno degli attivisti socialisti”.
Emmanuel Grégoire spinge il suo vantaggio. Quattro mesi dopo essere stato deputato alle elezioni legislative anticipate, l'ex primo deputato di Anne Hidalgo ha annunciato parigino la sua candidatura a Parigi nell’ambito delle elezioni municipali del 2026. “Ci vuole tempo per affrontare una sfida del genere, tempo per costruire un progetto”sostiene il socialista, che chiede a “il più ampio incontro possibile della sinistra, in un dialogo nutrito con i parigini”.
Mentre l'attuale consigliere della capitale tace sulla sua volontà di combattere o meno, Emmanuel Grégoire afferma: “Ha annunciato più volte che avrebbe scontato solo due mandati. Le credo.” “Orgoglioso” et “grato” avere “accompagnato” Anne Hidalgo fin dalla sua prima elezione nel 2014, la rappresentante eletta del Nuovo Fronte Popolare (NFP) ha chiesto “un nuovo ciclo” politica, questo “rinnovo” che sono il campo “Devo prepararmi adesso.”
“Parigi non è un patrimonio”
Un rinnovamento quello lui “desiderio di incarnare”, in particolare di fronte all'ambizioso senatore socialista Rémi Féraud, che sarebbe la preferenza del sindaco di Parigi per succedergli nel 2026. Se Emmanuel Grégoire crede che il suo collega parlamentare “è un giocatore fondamentale per vincere”si prende la libertà di mandargli una frecciata: “Parigi non è né un’eredità né una rendita derivante da una situazione.” Di fronte a questa probabile concorrenza, dice il deputato del PS “molto rispettoso delle regole della sua famiglia politica”. E ascolta “ottenere il sostegno degli attivisti socialisti”.
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