Il ritorno del repubblicano Donald Trump alla Casa Bianca ha lasciato l’amaro in bocca a molte star di Hollywood che avevano sostenuto massicciamente la democratica Kamala Harris. E tra queste personalità alla disperata ricerca di questo risultato, ce ne sono Eva Longoria che tuttavia aveva fatto una campagna ardente e battuto il selciato per difendere la candidatura del vicepresidente presso la comunità latina. Invano. “Ciò che è scioccante non è che abbia vinto, è che un criminale condannato che sputa così tanto odio possa ricoprire la carica più alta. ha confidato Marie Claire statunitense due giorni dopo le elezioni presidenziali americane. Mi piace pensare che la nostra lotta continui. Se manterrà le sue promesse, questo Paese diventerà un posto spaventoso.”ha aggiunto.
Eva Longoria, ansiosa e triste
Per lei, questo ritorno è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Prese quindi una decisione radicale, ma attentamente ponderata: fuggì dal suo Paese. In effetti, sono passati diversi anni da quando l’attrice ha più o meno abbandonato Hollywood. Lei e suo marito José Bastón, così come il figlio Santiago, di 6 anni, condividono la maggior parte del loro tempo tra la Spagna (a Marbella) e il Messico. Uno stile di vita che gli si addice perfettamente, soprattutto da quando le riprese di film e serie sono diventate in gran parte globalizzate. Ma questa partenza non è priva di rimpianti… e amare osservazioni.
“Ho trascorso tutta la mia vita adulta qui (a Los Angeles, ndr). Ma anche prima [la pandémie]la città stava cambiando. L’atmosfera era diversaha notato l’ex Gaby di Casalinghe disperate E poi è arrivato il Covid, e ha cambiato tutto. Che si tratti dei senzatetto o delle tasse, per non denigrare la California, sento che questo capitolo della mia vita è finito.”ha sottolineato. Ma Eva Longoria di una cosa è perfettamente consapevole. Se è potuta partire è perché ne ha i mezzi: “Sono un privilegiatoha ammesso alla rivista. Posso scappare e andare da qualche altra parte. La maggior parte degli americani non è così fortunata. Rimarranno bloccati in questo paese distopicoed è per loro che provo ansia e tristezza.”
Una realtà spaventosa
Un paese distopico? Sono infatti in tanti a (ri)fare il collegamento tra l’America di Trump e Galaad. Galaad? È questa repubblica totalitaria guidata da fondamentalisti religiosi in cui gli uomini hanno tutti i diritti sul corpo delle donne immaginata dalla canadese Margaret Atwood nel suo libro La cameriera scarlatta… Un romanzo che alcuni definiscono “profetico”, nonostante sia stato pubblicato nel 1985. E non è certo un caso che questo best-seller, adattato in una serie, abbia visto le sue vendite salire alle stelle in questi ultimi giorni. Proprio come 1984di George Orwell, ha riferito la CNN.
Senegal
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