Il prestigioso premio letterario britannico Booker Prize svela martedì sera il nome del vincitore dell’edizione 2024, al termine di una selezione finale più femminile che mai.
L’annuncio verrà dato intorno alle 22:00 GMT durante una cerimonia a Londra, che sarà trasmessa su Radio 4, il canale della BBC.
Dei sei finalisti in lizza per succedere all’irlandese Paul Lynch, cinque sono autori. Un record per questo premio che ha contribuito al successo di scrittori come Salman Rushdie, Margaret Atwood e perfino del premio Nobel 2024 Han Kang, che lo vinse nel 2016 con “The Vegetarian”.
Fedele alla sua reputazione di talent scout, il Booker 2024 dà il posto d’onore nella sua selezione a nomi ancora poco conosciuti al grande pubblico internazionale, tra cui un’autrice esordiente sotto i quarant’anni: Yael van der Wouden, con “The Safekeep”, affresco storico sul passato nazista dei Paesi Bassi.
È anche la prima donna olandese a raggiungere la finale. Se vincesse questo premio, seguirebbe le orme dello scozzese Douglas Stuart, premiato nel 2020 con il suo primo romanzo “Shuggie Bain”, da allora tradotto in 37 lingue.
Allo stesso tempo, la finale propone anche grandi nomi della letteratura inglese. Tra questi, due favoriti: gli americani Percival Everett e Rachel Kushner.
– Un Booker dopo l’Oscar? –
Dopo aver visto l’adattamento del suo romanzo “The Erasure” conquistarsi un posto agli Oscar 2023 vincendo la statuetta per la migliore sceneggiatura, l’afroamericano Percival Everett potrebbe benissimo aggiudicarsi il Booker con “James”. Questo premio gli è sfuggito per la prima volta nel 2022.
Un po’ come Kamel Daoud, vincitore del Premio Goncourt 2024 che ha pubblicato nel 2013 con “Meursault, contre-investigation” un contrappunto al classico di Albert Camus, “Lo straniero”, James Everett rivisita uno dei capolavori della letteratura americana: “Le avventure di Huckleberry Finn” (1884) di Mark Twain.
Questa volta la narrazione è dal punto di vista di Jim, uno schiavo. Uno dei fili principali della trama è linguistico. In Twain, il dialetto di Jim lo rende un personaggio limitato, alquanto patetico. A Everett, è considerato uno strumento di sopravvivenza che gli schiavi usano per nascondere le loro reali capacità agli schiavisti bianchi.
Quando uscì negli Stati Uniti, il libro fu definito un “capolavoro” dal New York Times. È stato apprezzato anche dalla stampa britannica, con il Times che ha elogiato una riscrittura “brillante”.
Altra storia, altra epoca: con “Creation Lake”, Rachel Kushner, Premio Medici Esteri 2018 con “The Mars Club”, trasporta il lettore nel mondo dello spionaggio con il personaggio di Sadie Smith, che cerca di infiltrarsi in un gruppo di ecologisti. attivisti nella Francia rurale.
Potrebbe vincere anche la canadese Anne Michaels, doppiata dalla connazionale Margaret Atwood, con “Held”, il suo terzo romanzo. L’autore ha fatto un clamoroso ingresso sulla scena letteraria nel 1997 con “I pezzi fuggitivi” (“La memoria in fuga” in francese), un bestseller acclamato dalla critica.
In questo nuovo romanzo, la scrittrice esplora i temi dei suoi racconti precedenti: la storia, la memoria, gli effetti del trauma e del lutto per lunghi periodi, attraverso il racconto di un uomo che cerca di superare la ferita della Grande Guerra.
Anche l’australiana Charlotte Wood proverà ad imporsi con “Stone Yard Devotional”. La storia di un narratore anonimo, disilluso dal suo lavoro di ambientalista delle specie in via di estinzione, che decide di trasferirsi in un convento.
In “Orbital”, la britannica Samantha Harvey segue sei astronauti della stazione spaziale internazionale (ISS).
Il premio prevede un compenso di 50.000 libri (circa 60.000 euro) e la promessa di una fama internazionale sinonimo di successo nelle librerie.
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