Scritto da Magali Mougel e diretto da Anne Bisang, “Tutto comincia con il fuoco” è un forte testo corale presentato al TPR di La Chaux-de-Fonds fino al 17 novembre. Si ispira alla regione montuosa di Neuchâtel e si tuffa nell’inverno del 1989, il giorno dopo la caduta del muro di Berlino.
Tornare a casa da uno spettacolo e portare una scena, un’immagine forte nei tuoi sogni. Si è iscritta con il ferro rovente nello spettacolo “Inizia con il fuoco”. Immaginate tre uomini di vedetta, in tenuta da caccia, volti duri e scrutatori, appostati sul bordo di una palude, in attesa della bestia, l’assassino delle pecore, probabilmente un lupo.
Legato in una radura, il Landerman è un personaggio originale, una sorta di pastore dei boschi, un semplice essere in costume da foresta. Lui è l’esca, il capro espiatorio. Nell’oscurità emergono tre nuove creature, metà albero e metà animale… Gli uomini della caccia avranno questa bestia, ma a quale prezzo? Il suo cadavere fuma ancora e sta già scoppiando un incendio. La palude non è altro che fiamme.
Dramma divertente
Inverno divertente, dramma divertente e un buon paese. “Tutto comincia con il fuoco” ci catapulta nell’inverno del 1989 da qualche parte tra le montagne di Neuchâtel e del Giura, tra Le Locle e l’Etang de la Gruère. Seguiamo le vite che si intersecano di Jean-Loup che preferisce essere chiamato Kevin, Monette che teme per il futuro di suo figlio, la famiglia Marques divisa in politica e Marina che sogna l’America quando suo padre Regairaz si prepara alla guerra. Perché per lui c’è sempre una prossima guerra.
È novembre, andremo avanti fino al nuovo anno 1990. Il muro di Berlino è appena caduto e questa generazione non sa se la Storia si fermerà o se non si lascerà trasportare.
Ci sono diversi fuochi in questo testo di Magali Mougel, recentissima vincitrice francese del Gran Premio di Letteratura Drammatica per la sua precedente pièce “Lichen”. Fuochi metaforici ma anche concreti. Brucia dentro, brucia fuori in questi personaggi le cui voci si mescolano e i corpi si intrecciano. A volte è una rissa alla fermata dell’autobus locale, a volte è un pasto in famiglia attorno a un cosciotto d’agnello, a volte è un coito furioso dietro una pista di pattinaggio.
Una terra bruciata
Francese dei Vosgi – anche lì, paese di foreste, pieghe e pieghe -, la drammaturga Magali Mougel ha risposto a un invito della regista Anne Bisang, direttrice del TPR di La Chaux-de-Fonds. Scrivi una nuova opera teatrale immergendoti nel luogo in cui è nata. Immaginare e scrivere partendo da un paesaggio, da persone, da una memoria collettiva. Una bella scommessa e un risultato accattivante. Ci ritroviamo affascinati, coinvolti nell’evocazione corale di questo inverno del 1989 segnato dal freddo, dalla paura o dalla speranza di un’utopia possibile.
Interpretando un sestetto ispirato (Françoise Boillat, Angèle Colas, Yann Philipona, Dylan Poletti, Juliette Vernerey, Philippe Vuilleumier) che riunisce diverse generazioni di artisti e inaugura una collaborazione tra le compagnie neuchâteliani del TPR e le compagnie ginevrine del Théâtre le Poche, questo spettacolo sul palco aggiunge i paesaggi filmati di Camille de Pietro e la musica ispirata di Elie Zoé, che offre la sua prima canzone in francese. “Si comincia con il fuoco” è la saga di una terra bruciata. A seconda del tuo livello di ottimismo, il risultato sarà un deserto o una nuova natura più vigorosa che mai.
Thierry Sartoretti/ld
“Si comincia con il fuoco”, testo di Magali Mougel e regia di Anne Bisang, TPR, La Chaux-de-Fonds, fino al 17 novembre 2024; Teatro Le Poche, Ginevra, dal 20 gennaio al 2 febbraio 2025; Nuithonie, Villars-sur-Glâne, 21 e 22 febbraio 2025.
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