La scelta di questo tema si spiega con la necessità di richiamare l’attenzione sulle condizioni delle classi lavoratrici, come indicato dal presidente del gruppo UGTM alla Seconda Camera, Abdellatif Moustakim, il quale non ha mancato di sottolineare che i lavoratori sono soffre ancora delle ripercussioni dell’aumento dei prezzi dopo la crisi inflazionistica. Il sindacalista si è compiaciuto delle misure prese dal governo per farvi fronte, ma lancia l’allarme sui problemi legati alla speculazione, che persistono e che fanno sì che le misure di sussidio pubblico non sempre diano l’effetto sperato.
Ha fornito l’esempio dei prezzi del bestiame durante l’Eid Al Adha. Da qui, secondo lui, il divario tra il sostegno del governo e i suoi effetti sui cittadini. Questo argomento ha continuato a suscitare dibattiti dato che il sussidio ai prezzi del bestiame durante l’Eid Al Adha non ha contribuito alla caduta dei prezzi. L’Esecutivo, ricordiamolo, ha concesso un sussidio di 500 dirham per capo di pecora a favore degli allevatori. A ciò si aggiunge l’abolizione dei dazi doganali per gli importatori. Tuttavia, i prezzi sono aumentati vertiginosamente durante l’Eid, con stupore di tutti. È stato sottolineato il ruolo devastante degli intermediari.
Consolidare i risultati del dialogo sociale
Da parte sua, il segretario generale dell’UGTM, Enaam Mayara, ha ricordato che è importante che il PLF concili le esigenze di investimento con l’imperativo di rafforzare la spesa sociale. In questo senso, ha sottolineato la necessità di preservare il potere d’acquisto e le conquiste del dialogo sociale, ricordando che “sono stati conclusi due accordi tra l’UGTM e il governo, volti principalmente a migliorare il reddito della classe operaia marocchina, sia attraverso aumenti salariali, o da riduzioni dell’imposta sul reddito. Nel PLF 2025, il governo ha promulgato la tanto attesa riforma dell’imposta sul reddito che ha esentato gli stipendi mensili inferiori a 6.000 dirham aumentando la soglia di esenzione da 30.000 a 40.000 dirham all’anno. La riforma interessa ora l’80% dei dipendenti del settore privato e quasi il 96% dei pensionati. Da parte loro, i dipendenti pubblici beneficiano di un aumento fino a 480 dirham. Queste misure sono il frutto degli accordi sociali, tra cui quello del 29 aprile 2024, siglati tra il governo e le parti sociali.
Per questo motivo, Enaam Mayara ha sottolineato l’importanza di proseguire l’istituzionalizzazione del dialogo sociale tra il governo e i centri sindacali più rappresentativi. Una promessa che l’Esecutivo ha cercato di mantenere regolarmente fin dal suo insediamento. Il leader dell’UGTM stima che ciò avrà un effetto “sul reddito e sui salari, ma anche sulla legislazione del lavoro, sui meccanismi di preservazione delle libertà sindacali e della dignità di tutti i lavoratori”. Questo appello arriva in un momento in cui il governo e le parti sociali continuano a farlo”. cercare un terreno comune attorno al disegno di legge relativo all’esercizio del diritto di sciopero, i cui negoziati hanno richiesto tempi lunghi rispetto alla scadenza inizialmente prevista.
Il governo ha riprogrammato il testo alla commissione competente della Camera dei Rappresentanti in attesa di raggiungere un compromesso sulla base del quale verrà modificato il disegno di legge. Ricordiamo che gli impegni nel dialogo sociale costeranno al governo 20 miliardi di dirham nel 2025 prima di aumentare a 45 miliardi di dirham l’anno successivo.
Attenzione alla troppa pressione fiscale!
Nel corso della giornata di studio, inoltre, i relatori hanno sottolineato l’importanza degli sgravi fiscali previsti dalla riforma IR per mitigare l’impatto dell’inflazione e rafforzare il potere d’acquisto. Hanno però messo in guardia contro il proseguimento della pressione fiscale con altri mezzi, compresa la tassazione dei consumi, che considerano eccessiva. Alcuni hanno espresso il timore che il Marocco stia passando dallo “stress idrico allo stress fiscale”. In questo senso, hanno sottolineato la necessità di rivedere l’applicazione della legge sulla libertà dei prezzi e sulla concorrenza, che in diversi settori non viene rispettata scrupolosamente.
Hanno inoltre sottolineato che “la questione della disoccupazione rimane un problema importante”, rilevando che il governo ha posto la questione dell’occupazione al centro delle sue priorità per il resto del suo mandato.
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