(L’Avana) Le autorità cubane hanno annunciato domenica di aver arrestato diverse persone per disturbo dell’ordine pubblico, in seguito alle proteste scoppiate nelle ultime settimane contro la mancanza di energia elettrica e durate diversi giorni.
Inserito alle 19:17
Andrea Rodriguez
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La Procura Generale di Cuba ha annunciato di aver avviato un procedimento penale contro cittadini dell’Avana, capitale del paese, della provincia di Mayabeque e della città di Ciego de Ávila per “aggressione, disturbo dell’ordine pubblico e danni”, incarcerandoli come misura preventiva. .
Il comunicato non fornisce dettagli sul numero delle persone detenute né sulle condizioni in cui sono state arrestate, specificando solo che “l’aggressione verso le autorità” ha provocato feriti.
Cuba lancia spesso tali accuse contro i cittadini che protestano sull’isola, compresi gli adolescenti, alimentando le preoccupazioni dei gruppi per i diritti umani, dell’Unione Europea e degli Stati Uniti.
Lo stesso giorno in cui le autorità cubane hanno annunciato gli arresti, l’organizzazione Justicia11J ha pubblicato un messaggio sui social media confermando che le autorità avevano arrestato almeno tre persone che protestavano a Ciego de Ávila il 7 novembre.
“Dopo che la città è rimasta senza elettricità per più di 24 ore, i residenti sono scesi in strada sbattendo bollitori e cantando ‘accendi la corrente'”, ha scritto l’organizzazione nella sua pubblicazione.
Gli arresti avvengono dopo che l’isola è stata colpita da due uragani nel giro di poche settimane, aggravati da interruzioni di corrente che a volte sono durate diversi giorni a causa della crisi energetica del paese e dei forti venti causati dagli uragani.
Uragano di categoria 3 Raffaello è caduto sulla metà occidentale dell’isola, danneggiando l’intera rete elettrica del Paese. Sebbene le autorità siano riuscite a ripristinare parte dell’energia elettrica nei centri urbani, come L’Avana, molti residenti dell’isola sono ancora senza elettricità e acqua corrente.
Un terremoto di magnitudo 6,8 che ha colpito l’est di Cuba domenica mattina non ha fatto altro che aumentare le sofferenze del paese.
Oltre ai disastri naturali, la frustrazione sull’isola si è intensificata a causa della crisi economica e dell’impennata dei prezzi della benzina e dei prodotti alimentari, costringendo i cubani medi ad affrettarsi per acquistare beni di prima necessità.
Questi problemi hanno spinto centinaia di migliaia di cubani a lasciare il Paese negli ultimi anni e hanno anche alimentato le proteste, che sono state affrontate con repressioni simili da parte del governo cubano.
Nel luglio 2021, la carenza di cibo ha scatenato proteste antigovernative di massa, le più grandi degli ultimi decenni. Queste manifestazioni, caratterizzate da alcuni casi di saccheggi e violenze da parte dei manifestanti, sono state duramente represse dal governo cubano.
Sebbene non siano state fornite cifre ufficiali, gruppi di monitoraggio non governativi hanno riferito che sono state arrestate circa 1.000 persone, 700 delle quali hanno dovuto comparire in tribunale. Molti manifestanti sono stati accusati di sabotaggio, rapina, aggressione e disturbo alla quiete pubblica, anche se molti familiari degli arrestati insistono che i loro figli non sono stati coinvolti in alcun crimine violento.
Le proteste sono state seguite da manifestazioni minori nell’ottobre 2022 e poi nel marzo di quest’anno.
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