La Banca Mondiale si impegna a stanziare la cifra storica di 38 miliardi di dollari a favore dell’Africa sub-sahariana nel 2024, riaffermando il suo sostegno allo sviluppo del continente. Tuttavia, questa iniziativa si svolge in un contesto di complessa gestione del debito e di crescenti sfide economiche, il che solleva interrogativi sulla sostenibilità di questo finanziamento a lungo termine.
La Banca Mondiale sta rafforzando il suo sostegno allo sviluppo in Africa con finanziamenti senza precedenti, come sottolineato nel suo rapporto “Una banca migliore per un mondo migliore”. Per l’anno finanziario 2024 (dal 1 luglio 2023 al 30 giugno 2024), ha stanziato 38 miliardi di dollari sotto forma di prestiti, sovvenzioni, capitale e garanzie all’Africa sub-sahariana, il più grande impegno regionale. Per fare un confronto, le altre regioni hanno ricevuto: 24,7 miliardi per l’Europa e l’Asia centrale, 19,4 miliardi per l’America Latina e i Caraibi, 15,9 miliardi per l’Asia meridionale, 12,5 miliardi per l’Asia orientale e il Pacifico e 6,5 miliardi per il Medio Oriente e il Nord. Africa.
Questo finanziamento per l’Africa comprende prestiti agevolati, sovvenzioni e garanzie, destinati a sostenere la trasformazione strutturale del continente. In totale, la Banca Mondiale si è impegnata a pagare 117,5 miliardi di dollari per l’anno finanziario 2024, di cui 38 miliardi di dollari specificatamente per l’Africa. Questa somma è distribuita tra la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BIRS) con 37,6 miliardi, l’Associazione Internazionale per lo Sviluppo (IDA) con 31,2 miliardi, la Società Finanziaria Internazionale (IFC) con 31,7 miliardi, la Multilateral Investment Guarantee Agency (MIGA) con 8,2 miliardi, e 8,9 miliardi di erogazioni effettuate dai beneficiari.
Tra i dieci maggiori mutuatari della BIRS, due paesi africani sono: il Marocco (1,75 miliardi) e la Nigeria (1,5 miliardi), che occupano il 7° e l’8° posto. Per quanto riguarda l’IDA, l’Etiopia è il principale mutuatario con 3,395 miliardi, seguita da diversi paesi africani, tra cui Nigeria, Tanzania, Kenya, Mozambico, Ruanda, Ghana e Costa d’Avorio.
La BIRS, con rating Aaa da Moody’s e AAA da Standard & Poor’s, prende prestiti a condizioni favorevoli sui mercati finanziari, il che consente ai paesi africani di beneficiare di tassi più bassi. L’IDA, da parte sua, dispone di un modello finanziario ibrido che combina i contributi dei donatori e i fondi raccolti sui mercati, mobilitando quasi 4 dollari per ogni dollaro di contributo.
I paesi africani continuano ad affrontare sfide legate alla gestione del debito estero, in particolare a causa dell’aumento dei tassi di interesse. La Banca Mondiale sta quindi adeguando i propri finanziamenti con meccanismi come il meccanismo di gestione delle crisi IDA e il quadro di incentivi finanziari per incoraggiare gli investimenti. Nonostante queste sfide, la Banca Mondiale prevede una domanda di finanziamenti africana sostenuta negli anni a venire. I prestiti della BIRS e dell’IDA finanziano settori chiave in Africa, tra cui istruzione, sanità, infrastrutture, energia e agricoltura, sostenendo una crescita sostenibile e inclusiva.
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