Dopo la recita dell’Angelus in piazza San Pietro, il Papa ha parlato dell’inizio della 29esima Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico, lunedì 11 novembre, in Azerbaigian. Il Vescovo di Roma ha offerto il suo sostegno alle popolazioni colpite dall’eruzione del vulcano in Indonesia, e lo ha rinnovato agli abitanti di Valencia e della Spagna per i quali prega quotidianamente.
Delphine Allaire – Città del Vaticano
È grato alla piattaforma d’azione Laudato si’ è iniziato tre anni fa quando il sovrano pontefice argentino accennò al nuovo incontro delle Nazioni Unite sul clima, che inizierà lunedì a Baku e durerà due settimane. “Spero che la conferenza sui cambiamenti climatici COP29, che inizierà domani a Baku, contribuirà efficacemente alla protezione della nostra casa comune”, lo ha dichiarato sobriamente il Papa, alla vigilia del convegno in cui la Santa Sede sarà rappresentata dal suo Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin.
La conferenza è stata descritta come “COP finanziariopoiché i paesi devono fissare un nuovo obiettivo globale per la finanza climatica quest’anno, in vista della COP30 nel porto di Belém, in Brasile, nel novembre 2025. Più di 100 capi di Stato e di governo hanno confermato la loro partecipazione, secondo fonti delle Nazioni Unite, ma molti brilleranno per la loro assenza: Ursula Von der Leyen, Emmanuel Macron, Olaf Scholz o anche i leader americani, indiani, sudafricani o brasiliani, ma anche quelli della Papua Nuova Guinea. Le Isole del Pacifico mostrano la loro stanchezza nel vedere “promesse di dollari” non si ottiene nulla sul campo, secondo il ministro degli Esteri papuano Justin Tkatchenko.
Inoltre, i diritti umani nel Paese e la situazione nella vicina Armenia preoccupano diverse ONG civili e cristiane come L’Œuvre d’Orient. Dopo la lettera dei vertici della Chiesa armena sabato scorso, questa domenica avrà luogo presso il Pontificio Collegio Armeno a Roma una preghiera ecumenica per “Armeni attualmente imprigionati in Azerbaigian”.
Preghiere per la Spagna e l’Indonesia
Nonostante queste tensioni, i disastri ambientali sono stati al centro delle preghiere del Papa questa domenica. Francesco ha pregato per la popolazione dell’isola indonesiana di Flores, a maggioranza cattolica. La popolazione è stata colpita dall’eruzione del vulcano Lewotobi Laki-Laki, più di dieci volte questa settimana, provocando 9 morti e decine di feriti. “Prego per le vittime, le loro famiglie e gli sfollati», ha assicurato il Papa, che dal 3 al 6 settembre ha visitato la capitale indonesiana Giakarta. Il Vescovo di Roma ha infine ricordato ancora una volta il dramma spagnolo a Valencia e nella sua regione. “Vi faccio una domanda: avete pregato per il Valencia? Hai pensato di dare un contributo per aiutare queste persone? E’ solo una domanda», ha chiesto con forza al termine dell’Angelus.
Senegal
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