AA/Gaza
L’ufficio stampa governativo della Striscia di Gaza ha annunciato sabato la morte di 4 nuovi giornalisti, portando il bilancio delle vittime a 188 giornalisti uccisi durante il genocidio israeliano scatenato dal 7 ottobre 2023.
L’ufficio stampa in un comunicato rileva “un aumento a 188 del numero dei giornalisti martiri, dall’inizio della guerra genocida nella Striscia di Gaza, dopo la morte di 4 nuovi giornalisti”.
I giornalisti uccisi, secondo la stessa fonte, sono “Zahra e Ahmed Mohamed Abou Skheil che lavorano per la rete News”, caduti sabato in un raid israeliano contro un centro di accoglienza a Gaza City.
Gli altri due giornalisti sono “Mustapha e Abderrahmen Kheder Bahr”, impiegati dell’agenzia locale “Urgence Palestine” e il primo dei quali è stato ucciso il 31 marzo 2024 vicino a Kuwait House, a sud di Gaza City, mentre il secondo, un fotografo, è stato ucciso il 6 ottobre 2024 nella città di al-Karama, a ovest di Gaza City.
L’ufficio stampa ha condannato l’assassinio e il targeting dei giornalisti da parte dell’occupazione.
Ha attribuito a Israele tutta la responsabilità di questo “crimine” e ha invitato la comunità internazionale a esercitare pressioni per “porre fine all’assassinio e all’omicidio dei giornalisti”.
Sabato scorso, l’esercito israeliano ha bombardato un centro di accoglienza presso la scuola “Fahd al-Sabah” che ospitava sfollati nel centro di Gaza City, cosa che è costata la vita a 7 palestinesi, secondo una fonte medica, tra cui i due fratelli giornalisti Abou Skheil, secondo il corrispondente di Anadolu.
Dal 7 ottobre 2023, Israele sta portando avanti, con l’assoluto sostegno americano, un genocidio nella Striscia di Gaza, provocando più di 146mila vittime, tra cui palestinesi morti e feriti, in maggioranza donne e bambini, e più di 10mila dispersi. un contesto di massiccia distruzione e di una mortale carestia di bambini e anziani, in uno dei peggiori disastri umanitari del mondo.
Israele continua il suo genocidio, ignorando la decisione del Consiglio di Sicurezza di porvi fine immediatamente e gli ordini della Corte Internazionale di Giustizia che chiedono misure preventive per prevenire il genocidio e chiedono un miglioramento della catastrofica situazione umanitaria a Gaza.
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