Il governo algerino ha negato, giovedì 7 novembre, l’esistenza delle sanzioni commerciali che sarebbero state decise contro la Francia in seguito alla sua svolta diplomatica filo-marocchina sulla questione del Sahara Occidentale. “L’Unità Comunicazioni del Primo Ministro desidera smentire categoricamente queste informazioni errate e del tutto infondate”si legge in un comunicato pubblicato dall’agenzia di stampa ufficiale APS, che cita per nome l’ex ambasciatore francese ad Algeri Xavier Driencourt come all’origine di tale “false accuse”.
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Il diplomatico francese in pensione, che non nasconde le sue critiche al regime algerino, ha denunciato mercoledì sulla rete sociale due paesi, in seguito al recente riconoscimento da parte di Emmanuel Macron della “Sovranità marocchina” sul Sahara Occidentale. Il presidente francese ha confermato solennemente questa svolta filo-marocchina durante la sua visita di Stato in Marocco, dal 28 al 30 ottobre.
Da parte algerina, la reazione al cambio di posizione della Francia sulla questione è apparsa inizialmente minimalista. Assorbite dalla campagna per le elezioni presidenziali del 7 settembre, che ha portato alla rielezione di Abdelmadjid Tebboune, le autorità di Algeri hanno aspettato che l’ipoteca elettorale fosse tolta prima di decidere la loro risposta. Volevano anche osservare come potrebbe svolgersi la visita di Stato di Emmanuel Macron in Marocco. La sontuosa messa in scena della riconciliazione franco-marocchina, in particolare l’ovazione ricevuta dal presidente francese al Parlamento di Rabat, hanno suscitato loro irritazione.
“Ingiunzione delirante”
Il rifiuto algerino dell’adozione di sanzioni commerciali contro Parigi esprime un evidente imbarazzo nei corridoi del potere. Martedì si è svolto ad Algeri presso la sede dell’Associazione professionale delle banche e degli istituti finanziari (ABEF) un incontro nel corso del quale sono state impartite istruzioni informali ai dirigenti delle banche algerine pubbliche e private straniere – tra cui alcune autorità francesi – di non più elaborare domiciliazioni per importazioni ed esportazioni da e verso la Francia.
Questa decisione sembra aver dato origine ad una situazione di stallo all’interno del governo algerino. L’ABEF, che ha statuto di associazione, non ha giuridicamente il diritto di impartire direttive alle banche, che sono poste sotto la supervisione della Banca Centrale d’Algeria. Le autorità algerine, però, gli avevano di fatto fatto svolgere questo ruolo, nel giugno 2022, dopo la decisione del capo del governo spagnolo, Pedro Sanchez, di allinearsi al Marocco sulla questione del Sahara Occidentale. In questa occasione, l’ABEF ha notificato alle banche pubbliche e private di non domiciliare più le operazioni commerciali con la Spagna. La misura è stata poi considerata controproducente dagli operatori economici algerini: senza impatto politico sulla questione del Sahara Occidentale, ha causato perdite soprattutto alle imprese algerine che collaborano con la Spagna.
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