La Fiera internazionale del libro di Algeri ha aperto i battenti questa settimana senza invitare Kamel Daoud, l’autore recentemente insignito del Premio Goncourt 2024 per il suo romanzo “Houris”. Questa scelta di esclusione dell’autore e del suo editore francese Gallimard la dice lunga sulla situazione della cultura e degli intellettuali in Algeria, soprattutto perché il pluripremiato libro di Daoud affronta in modo toccante la guerra civile algerina degli anni ’90, un periodo delicato e ancora tabù nel paese.
La Fiera internazionale del libro di Algeri, inaugurata questa settimana, ha scelto di non invitare Kamel Daoud, l’autore del romanzo “Houris”, recentemente incoronato con il prestigioso Premio Goncourt 2024.
Il mancato invito a Daoud a partecipare a questo evento è tanto più significativo in quanto il suo ultimo libro, *Houris* (Vergini), tratta della guerra civile algerina degli anni ’90, un periodo particolarmente doloroso e controverso. Il romanzo esplora le conseguenze di questo decennio di violenza, l’ascesa dell’islamismo e la repressione militare, un argomento che rimane tabù per le autorità algerine.
“Mentre mercoledì si apre in Algeria una delle più grandi fiere del libro del mondo arabo, si nota un’assenza. L’autore franco-algerino Kamel Daoud, che ha vinto il premio letterario più prestigioso della Francia all’inizio di questa settimana, non è stato invitato all’evento di quest’anno.scrive al riguardo l’Associated Press. “Il vincitore del Premio Goncourt di quest’anno e il suo editore francese Gallimard – un frequentatore abituale – sono tra coloro che non saranno accolti alla Fiera Internazionale del Libro di Algeri. L’esclusione di numerosi autori ed editori di spicco dalla protesta di quest’anno riflette i limiti posti alla libertà di espressione in Algeria.sottolinea l’AP.
“I romanzi del signor Daoud e i loro argomenti spesso polarizzano le opinioni sia in Francia, dove vive, sia in Algeria, dove è nato. Il suo terzo romanzo, Houris, vincitore del Premio Goncourt, è incentrato sulla memoria delle vittime del “decennio nero” in Algeria. Dopo la vittoria degli islamisti al primo turno delle elezioni legislative del 1990, l’Algeria sprofondò nella guerra civile dopo che il governo sostenuto dall’esercito cancellò il secondo turno.commenta l’AP, aggiungendo che “anche se i ricordi di questa storia sono onnipresenti, Houris non sarà tra gli oltre 300.000 titoli disponibili alla fiera del libro, che viene commercializzata con lo slogan “Leggi per trionfare” e si annuncia con un focus particolare sulla storia”.
Così, escludendo Kamel Daoud, il regime algerino riafferma la sua volontà di controllare la rappresentazione della sua storia e di impedire la circolazione delle voci dissidenti. “Houris”, che critica apertamente il recente passato del Paese, non è quindi disponibile sugli scaffali della fiera. Questa esclusione illustra ancora una volta la censura esercitata dal regime algerino nei confronti di coloro che scelgono di confrontarsi con la storia e di mettere in discussione le narrazioni ufficiali.
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