Dall’inizio della guerra in Ucraina più di 4’000 migranti hanno trovato rifugio presso le famiglie ospitanti vodesi. Il Canton Vaud e l’Istituto vodese di accoglienza dei migranti (EVAM) hanno organizzato giovedì sera a Losanna una serata di ringraziamento in onore delle famiglie che hanno accolto numerosi migranti.
«Quando nel nostro Cantone sono arrivate persone in cerca di sicurezza, molte hanno aperto le loro porte senza esitazione. Avete offerto loro molto più di un semplice tetto: una casa, protezione e soprattutto la possibilità di un nuovo inizio», ha dichiarato la consigliera di Stato Isabelle Moret, citata in un comunicato stampa, davanti a 400 persone riunite a Losanna, comprese le famiglie e migranti.
Le persone in fuga dall’Ucraina non sono state le prime ad essere ospitate presso la gente del posto, ricorda il Cantone. Nati quasi dieci anni fa, in concomitanza con il notevole afflusso di richiedenti l’asilo nel 2015 e 2016, il progetto “Ospitare un migrante”, avviato dall’Organizzazione svizzera per l’aiuto ai rifugiati (OSAR), e il progetto “Un villaggio, una famiglia ” hanno reso il Cantone un pioniere in Svizzera nell’accoglienza dei migranti nelle case private.
La ricerca di soluzioni di alloggio per i migranti assegnate dalla Confederazione resta una sfida per il Cantone, sottolinea. Con oltre 12.000 persone sotto la responsabilità dell’EVAM, tra cui 6.000 persone provenienti dall’Ucraina in possesso di permessi S, i bisogni rimangono elevati. EVAM, in collaborazione con i comuni e le famiglie, prosegue quindi il suo impegno per “offrire un’accoglienza dignitosa e adeguata alle persone in cerca di protezione”.
sj, ats
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