False minacce di bomba sono state lanciate in Georgia, nel bel mezzo delle elezioni presidenziali. L'FBI e i funzionari locali hanno accusato le operazioni effettuate dalla Russia.
False minacce di bombe attribuite alle operazioni di destabilizzazione russe hanno preso di mira i seggi elettorali negli Stati Uniti martedì 5 novembre, interrompendo brevemente il voto in Georgia, uno degli stati in cui si stanno svolgendo le elezioni presidenziali.
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L'FBI, la polizia federale americana, ha dichiarato in un comunicato stampa “di essere a conoscenza di minacce di bombe nei seggi elettorali di diversi Stati, molti dei quali sembrano provenire da nomi di dominio Internet russi”.
“Nessuna di queste minacce è stata finora considerata credibile”, sottolinea l'FBI senza specificare gli Stati interessati e invitando la popolazione a segnalare alle forze dell'ordine qualsiasi attività sospetta.
Brevi chiusure dei seggi elettorali
Il capo delle elezioni in Georgia, Brad Raffensperger, da parte sua ha affermato che la fonte delle false minacce di bomba nel suo Stato “era stata identificata e (che) era la Russia”.
La polizia della contea di Fulton, ad Atlanta, la principale città dello stato, ha segnalato alla fine della giornata 32 minacce di bombe, 27 delle quali sono state subito ritenute false e cinque hanno portato a una breve chiusura dei seggi elettorali.
Nella vicina contea di DeKalb, allarmi simili hanno preso di mira sette località, tra cui cinque seggi elettorali chiusi per precauzione, secondo le autorità locali. Un giudice ha conseguentemente prolungato l'orario di votazione negli uffici interessati.
Nelle ultime settimane le autorità americane hanno ripetutamente messo in guardia contro i tentativi di disinformazione da parte di “agenti d’influenza russi”, in particolare nello stato della Georgia.
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