«Joe Biden vince la Pennsylvania. » Queste quattro parole, inviate dall’Associated Press (AP) alle 11:25 (17:25 ora di Parigi) del 7 novembre 2020, hanno attraversato oceani e barriere linguistiche in pochi secondi. Alle 17:33, Il mondo scrive a sua volta: “Il democratico vince in Pennsylvania e ottiene 20 elettori in più, assicurandosi così la maggioranza dei 270 voti del collegio elettorale. » Come molti media, il giornale cita AP. Milioni di telefoni vibrano quasi contemporaneamente, una parte dell'America grida per le strade la sua euforia, un'altra il suo sconforto, piovono reazioni diplomatiche.
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Negli Stati Uniti i risultati elettorali annunciati dalla stampa sono autentici. Nessuna commissione elettorale nazionale annuncia il nome del vincitore alle 20:00. Per seguire lo spoglio dei voti, a volte per giorni, gli americani si affidano ai media, guidati dall'agenzia Associated Press, autorità indiscussa in materia fin dalle elezioni del 1848.
La sua responsabilità non è cambiata: monitorare e centralizzare il conteggio dei voti locali e dichiarare un vincitore solo quando è matematicamente stabilito. Anche a costo di non annunciare nulla se il margine è troppo stretto in uno Stato, come nel caso dello straordinario duello post-elettorale del 2000 tra George W. Bush e Al Gore, su cui AP si rifiutò di decidere davanti a una decisione della Corte Suprema. Tribunale. Il metodo è lontano da quello del 1860, quando i postini del Pony Express raccoglievano dati dalla California per trasmetterli via telegrafo.
Non c'è spazio per la speculazione
Dietro i brevi avvisi che AP fornisce durante ilGiorno delle elezionie spesso anche oltre, oggi affluiscono tutti i giornalisti specializzati, statistici, chiamanti di garaquesti esperti responsabili di dichiarare il vincitore in ogni stato, sondaggisti ed editori esperti. Tutti formano il squadra decisionale (“gruppo decisionale”). Per loro, “le elezioni non sono un evento che avviene ogni quattro anni a novembre, ma un lavoro a tempo pieno”sottolinea David Scott, uno dei redattori capo di AP responsabile della cellula incaricata di convalidare i risultati.
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Instancabilmente, tengono traccia dello stato dei sondaggi, della cronologia delle votazioni in ogni stato, delle regole elettorali che cambiano, delle schede inviate per posta. HA poche settimane prima delle elezioni, è tempo di prove generali. Con ampio vantaggio o testa a testa, le squadre AP preparano tutti gli scenari. Vengono generati dati di voto falsi per simulare le condizioni del D-Day, con la dicitura “TEST” ben visibile. Registrano le lentezze, i problemi riscontrati e migliorano ciò che può essere migliorato. La macchina deve essere perfettamente oliata, riassume David Scott, “come una squadra sportiva che si prepara per una grande partita”.
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